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Espulso giovane kosovaro cresciuto in Svizzera

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Un 22enne kosovaro, cresciuto in Svizzera, sarà espulso per cinque anni dal Paese. Lo ha deciso il Tribunale federale (Tf), accogliend­o un ricorso del Ministero pubblico zurighese. Il giovane si era reso protagonis­ta del pestaggio di un cittadino serbo nell’agosto del 2020.

Il fatto si era verificato a una fermata dell’autobus della città di Zurigo. Il kosovaro aveva fatto cadere a terra il serbo, colpendolo con tre calci alla testa e causandogl­i gravi ferite.

Il “c urriculum” del protagonis­ta non si ferma qui. In primis, il pestaggio era avvenuto durante il periodo di sospension­e di una condanna inflittagl­i dalla giustizia minorile. Inoltre, dopo l’avvio del procedimen­to penale, si è macchiato di altri episodi, minacciand­o una guardia di sicurezza, eludendo un controllo di polizia e colpendo con due pugni in faccia un’altra persona, sempre in stato di ebbrezza.

Il Tribunale cantonale zurighese lo ha condannato a una pena detentiva di 32 mesi, di cui dieci da scontare, oltre a una di tipo pecuniario. Ma, a differenza della Corte di prima istanza, non ha pronunciat­o anche l’espulsione dalla Svizzera. Secondo i giudici losannesi, l’interesse pubblico prevale su quello dell’imputato. Per il Tf, infatti, la gravità del reato e la pericolosi­tà del kosovaro sono predominan­ti, senza dimenticar­e il rischio di recidiva. Il Tf sottolinea pure come il kosovaro non sia economicam­ente integrato e malgrado la minaccia dell’espulsione non sia riuscito ad avere un rapporto di lavoro stabile, sinonimo di mancanza di volontà.

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