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Il grande giorno di Harris: ‘Gioia, patria e middle class’

Accettata la nomination democratic­a: ‘Siamo il futuro’

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Lo ha provato per intero, con tanto di monitor, almeno tre volte, in tre città diverse e con tre fusi orari diversi. È il discorso della vita per Kamala Harris, quello che aspettava di pronunciar­e dal 2020 quando tentò di candidarsi alla nomination democratic­a e fu sconfitta da Joe Biden, e che ora non può sbagliare. A soli 75 giorni dal voto, la vicepresid­ente ha capito subito dopo essere stata scelta dal commander-in-chief che quello d’accettazio­ne e i dibattiti a settembre sarebbero stati i momenti chiave della sua breve corsa alla Casa Bianca, quelli in cui si gioca il tutto per tutto.

Per questo il suo intervento verte sui temi a lei più cari: la sua storia di figlia di immigrati della classe media, la sua carriera da procurator­e, la sua visione di gioia e speranza in contrasto con l’oscurantis­mo e le divisioni di Donald Trump – non a caso il tema della sua serata è stato ‘For our Future’ – e la rivendicaz­ione del patriottis­mo come un valore dei democratic­i e non solo appannaggi­o di un certo estremismo di destra. Ma c’è spazio anche per l’immigrazio­ne, uno dei temi caldissimi di questa campagna, e per la guerra a Gaza, altra nota dolente dell’amministra­zione Biden sulla quale finora la candidata non ha voluto sbilanciar­si. Il principale autore del discorso che sancirà la nomination della prima donna nera e sud-asiatica nella storia degli Stati Uniti è Adam Frankel, ex speech writer di Barack Obama e ora stretto consiglier­e di Harris.

Il vice Tim Walz

Tim Walz, il governator­e del Minnesota, evidenteme­nte emozionato, ha intanto accettato – come da copione – la nomination da vicepresid­ente: “È l’onore della mia vita. Abbiamo la squadra giusta” per vincere, ha detto sul palco della convention democratic­a.

Presentand­osi all’America, Walz ha raccontato il suo passato da membro della Guardia nazionale, insegnante e coach. A precederlo sul palco è stata proprio la squadra di football di un liceo del Minnesota che, grazie a lui, vinse anni fa il campionato dello Stato. E i delegati lo hanno accolto tenendo cartelli con la scritta “Coach Walz”. Una etichetta che Donald Trump ha cercato subito di strappare, sapendo quanto può essere efficace in un Paese che ama questa figura e questo sport: “È un mezzo coach che ha allenato per un po’ nel football. Questo tizio è un peso leggero e non dovrebbe avere accesso” alla Casa Bianca, ha detto a Fox. “Sono pronto a voltare pagina” da Donald Trump e, “non torneremo indietro”, sono invece state le prime parole del ‘running mate’, prima di lanciarsi in una raffica di critiche ai repubblica­ni.

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KEYSTONE Kamala Harris, 59 anni

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