‘Ha ricevuto fin troppo risalto, è stato un inciampo veniale’
Martignoni Polti fa chiarezza sulla procedura della Sfl
Il sole inizia lentamente a nascondersi fra le montagne, concedendo sollievo a chi è accorso in quel del Comunale all’ora di cena. Come di consueto l’Acb si è presentato alla propria tifoseria. Un centinaio i sostenitori che hanno accolto l’invito del Club dei 100, ora presieduto da Roberto Mercoli, e hanno cercato d’ingannare l’attesa chiacchierando di... calcio. Fra chi ha piena fiducia nella squadra d’affermare (sicuro) di aver intravisto più gioco sabato che nel corso di tutta la passata stagione, e chi, invece, rimane cauto ancora scottato dalle precedenti difficili annate. Nei pressi della buvette a tener banco sono però ancora una volta le questioni extracalcistiche: tutti s’interrogano infatti su chi abbia redatto il foglio partita di questo weekend, in cui la compagine di coach Benavente ha piegato in rimonta 2-1 il Wil. Quel “te se stai ti?” passa di bocca in bocca, senza trovare risposta. Il regolamento della Swiss Football League parla chiaro: sono ammessi sette giocatori non formati localmente, altrimenti si rischia d’incorrere in una penalizzazione. Una situazione che si poteva evitare, prestando maggiore attenzione? «In realtà, mi sembra che al tema sia stato dato risalto oltre misura – ha commentato il presidente Brenno Martignoni Polti, di formazione legale –. Ammesso e non concesso che d’inesattezza possiamo parlare, la stessa è indubbiamente di grado lieve. Anzi, lo definirei un inciampo veniale. Come tale, a livello di possibili misure, non reputo per nulla adeguate decurtazioni di punti. Altrimenti incorreremmo in crassa ingiustizia». L’Acb non intende dunque lasciar cadere il caso, facendo valere le proprie fondate ragioni già in sede di osservazioni «e chiedendo un’audizione dinanzi alla Federazione. Del resto, lo prevedono le procedure. Poi, si andrà fino in fondo, a esaurimento di ogni istanza, se necessario». La normativa si prefigge di tutelare e rinforzare il calcio rossocrociato e la formazione, in cui s’investono parecchi soldi, manodopera e, non da ultimo, energie. Ciò si traduce nelle prestazioni ottenute dalla Nazionale maggiore, e dalla U21, su palcoscenici continentali e internazionali. Secondo la Sfl frutta successi a lungo termine, perciò, una sua adeguazione risulterebbe controproducente. «È tuttavia evidente che queste regole non siano veramente più a giorno, già soltanto sulla definizione di stranieri. I giocatori di Stati terzi non possono essere equiparati agli altri. Nella società civile sono in vigore da tempo gli accordi europei, che fanno sì, ad esempio, che francesi o italiani devono essere considerati come locali. La vicenda non mancherà di fare giurisprudenza». Un ‘passo falso’ che rischia d’inficiare il morale della squadra. «Non direi. Oggi (ieri, ndr) abbiamo cercato di rassicurarli, manifestando verso di loro stima e fiducia in tutta simpatia. L’entusiasmo è rimasto intatto. Personalmente li ho visti molto concentrati nella preparazione del prossimo incontro di venerdì, in trasferta».