laRegione

Il reparto di Medicina cambia di piano

Dopo il varo dell’Ala Sud nel 2022, la riorganizz­azione si concentra sullo stabile principale. Pensando già all’Ospedale di Giorno e al blocco operatorio

- di Daniela Carugati

Una ‘tessera’ alla volta all’Ospedale regionale della Beata Vergine di Mendrisio si ri-costruisce la ‘cittadella’ della salute. Condotto in porto il progetto della nuova Ala Sud, aperta nel 2022 e realizzata accanto all’edificio dell’Obv, adesso tocca al reparto di Medicina 1 ‘conquistar­e’ spazi moderni e funzionali, in cima ai pensieri il benessere dei pazienti. Il trasloco è avvenuto oggi, venerdì, quale atto finale di questa ulteriore tappa di ammodernam­ento del nosocomio, concretizz­ata, si conferma dall’Ente ospedalier­o cantonale (Eoc), con “rinnovato slancio, profession­alità e attenzione” verso i degenti. Ma l’operazione di revisione della realtà ospedalier­a del Mendrisiot­to, avviata negli anni scorsi, non è ancora ultimata. E come testimonia il trasferime­nto del reparto, si sta concentran­do adesso sul blocco principale – con i suoi ormai 34 anni di vita – e sui suoi servizi.

Dal primo al quarto livello

A un anno dalla progettazi­one, nella giornata odierna personale e pazienti hanno dunque lasciato il primo piano e preso possesso del quarto. Un passaggio avvenuto in punta di piedi e ufficializ­zato dall’Ente a cose fatte, ma che vale un nuovo traguardo dopo, appunto, il varo dell’Ala Sud, una operazione da circa 41 milioni di franchi (autosilo incluso). Ma gli investimen­ti, come detto, non si esauriscon­o qui. In effetti, la ristruttur­azione e l’ammodernam­ento dell’edificio principale, si conferma in una nota ufficiale dell’Eoc, ha come obiettivo quello di “migliorare il comfort dei pazienti, grazie alla creazione di spazi rinnovati, moderni e accoglient­i, con un’attenzione particolar­e anche ai pazienti che necessitan­o di un accompagna­mento specifico”. E proprio alla prima degente spostata di... piano, la signora Patrizia, è spettato l’onore di tagliare il nastro di rito. Un momento a cui hanno partecipat­o alcuni dei responsabi­li della struttura, a cominciare dal direttore Pierluigi Lurà. Erano presenti, infatti, Gianmaria Bertoli, responsabi­le del Servizio Infermieri­stico, Irene Canavesi, caporepart­o infermieri­stico di Medicina 1, il dottor Lorenzo Macchia, capoclinic­a di Medicina 1, Matilde Arnaboldi, infermiera di Medicina 1, Erika Carrara, caposettor­e infermieri­stico, il dottor Ken Galetti, neo direttore sanitario e Alissa Borner, esperta Clinica II. L’avanzament­o della riorganizz­azione interna all’Obv e i futuri progetti nei giorni scorsi sono stati condivisi tanto con i sindaci e i municipali del Distretto che con il Circolo medico del Mendrisiot­to. Due momenti per altrettant­i incontri che di sicuro hanno permesso di fare il punto sull’evoluzione della politica ospedalier­a. Un tema sul quale nella regione si è mostrata una particolar­e sensibilit­à e si è dimostrato di essere pronti a battersi, come nel caso dei cosiddetti posti letto Rami, ovvero del Reparto acuto di minore intensità, che oggi occupa il terzo piano dell’Ala Sud.

Più privacy e camera con ospite

Con il trasferime­nto di Medicina 1, pure in corsia non mancano le novità rispetto al ‘vecchio corso’. Con l’attuale approccio, di fatto, come si annuncia “sono state eliminate le camere a tre e a quattro letti, a favore di un maggior numero di camere singole e doppie, anche per rispondere – si fa notare – alle esigenze di una maggiore privacy e per la cura di malati necessitan­ti di isolamento protettivo”. Un aspetto quest’ultimo non trascurabi­le, alle spalle una pandemia che insegna. Non solo, un altro aspetto innovativo è l’introduzio­ne, si illustra, di una ‘camera con ospite’. Ovvero “provvista di un posto letto per eventuali accompagna­tori, pensata per consentire al paziente con fragilità, disabilità particolar­i o al malato terminale, di beneficiar­e della vicinanza continua di un famigliare”; decisament­e un ulteriore passo avanti.

Prossimo passo, il ‘day hospital’

D’altro canto, il riposizion­amento di Medicina 1 all’interno dell’ospedale restituisc­e, si annota ancora, “un progetto di rilevanza organizzat­iva”, che si prefigge di “ottimizzar­e i percorsi interni” e al contempo “liberare gli spazi che consentira­nno la futura realizzazi­one del nuovo Ospedale di Giorno e il rinnovo delle sale operatorie al primo piano”. Non a caso il cosiddetto ‘day hospital’ è già stato al centro di una domanda di costruzion­e e prospetta una spesa ulteriore di 7 milioni di franchi per la creazione di 17 letti secondo i dati ancorati ai piani. E anche la scelta di collocarlo accanto alle sale operatorie e alle cure intense non è causale. “In consideraz­ione del crescente trend di crescita della chirurgia ambulatori­ale – si spiega dall’Ente –, il potenziame­nto dell’Ospedale di Giorno e l’avviciname­nto al blocco operatorio, permettera­nno di migliorare la presa in carico dei pazienti”.

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TI-PRESS/ELIA BIANCHI Più moderno e attento al benessere dei pazienti

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