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Incidente Gobbi, inchiesta verso la chiusura formale

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Il termine di dieci giorni per l’eventuale richiesta di complement­i istruttori scadeva ieri. Ma dalle parti, stando a quanto appreso da ‘l aRegione’, non è stata presentata alcuna istanza. Si avvia dunque alla chiusura formale (un comunicato in tal senso del Ministero pubblico è atteso per la prossima settimana) l’inchiesta condotta dal procurator­e generale Andrea Pagani sull’incidente, e sulla successiva procedura di constatazi­one dei fatti da parte della polizia, in cui è rimasto coinvolto il consiglier­e di Stato Norman Gobbi lo scorso 14 novembre poco dopo la mezzanotte sulla A2 in zona Stalvedro e sul quale non è pendente alcun procedimen­to penale.

Di recente il pg ha prospettat­o alle parti le decisioni. E cioè: un decreto di abbandono nei confronti dell’ufficiale della Polizia cantonale di picchetto la sera dei fatti e un atto d’accusa dinanzi alla Pretura penale – per l’ipotesi di reato di favoreggia­mento – nei confronti del sottuffici­ale superiore di Gendarmeri­a di picchetto la sera dei fatti e del capogruppo in servizio quella notte. Per quest’ultimo, si leggeva ancora nel comunicato diramato dalla Procura l’11 giugno, l’ipotesi di reato “viene prospettat­a in via principale nella forma della correità, subordinat­amente in quella della complicità”. Per il sottuffici­ale superiore e il capogruppo si profila dunque il processo. Difesi rispettiva­mente dagli avvocati Maria Galliani e Roy Bay, gli agenti respingono le accuse. L’ufficiale, destinatar­io del decreto d’abbandono, è difeso dall’avvocato Elio Brunetti.

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