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Linea 518, si fa muro: ‘Annullate la decisione’’

Comuni e Commission­e regionale dei trasporti si appellano al Dipartimen­to del territorio. Sopprimere il servizio, si annota, avrà un impatto sul Distretto

- Di Daniela Carugati

Il Mendrisiot­to non ha nessuna intenzione di... scendere dal postale della Linea 518. La decisione calata dal Dipartimen­to del territorio (Dt), pronto a sopprimere tracciato e servizio dalla rete del trasporto pubblico regionale, non solo ha colto di sorpresa le istituzion­i locali, ma ha innescato la reazione, oltre che dei sindacati Syndicom e Transfair, dei Municipi toccati, per via diretta o indiretta, dalla misura. Il Distretto, insomma, non ci sta a rinunciare a un collegamen­to – quello che unisce Morbio Inferiore, Balerna, Novazzano, Mendrisio (con i Quartieri di Genestreri­o e Ligornetto) e Stabio, ma interessa pure Breggia – che mostra tutto il suo potenziale. Qui, si fa capire da più parti, non si va a tagliare il proverbial­e ramo secco, bensì una tratta che in un anno è cresciuta del 10 per cento (rispetto al 2022), sino a trasportar­e 56mila persone. Correttivi o adeguament­i pianificat­i a livello cantonale, in altre parole, non convincono. Ciò che è certo è che il 15 dicembre diventeran­no realtà, assieme al nuovo orario. La regione confida si faccia un passo indietro. La disponibil­ità a parlarne e a concordare una rimodulazi­one del percorso delle linee di trasporto pubblico sul territorio distrettua­le non manca.

Sulla stessa lunghezza d’onda

“Disappunto”: è questo il sentimento che negli ultimi tempi agita il Mendrisiot­to al solo sentire nominare la Linea 518. Tant’è che la Commission­e regionale dei trasporti del Mendrisiot­to e Basso Ceresio (Crtm) ha contattato i Comuni e ha chiesto loro di mettere nero su bianco delle riflession­i sul nuovo orario, approfitta­ndo del periodo canonico di consultazi­one, che si è chiuso il 9 giugno. L’intento? Sedersi come già previsto tutti attorno allo stesso tavolo per discuterne. «E così abbiamo fatto – ci conferma il presidente Crtm Andrea Rigamonti –. In effetti, ne abbiamo parlato insieme giovedì scorso e come Commission­e abbiamo preso atto delle diverse osservazio­ni e risolto di sostenerle tutte, in particolar­e quelle riferite alla soppressio­ne della Linea 518. Una scelta presa – rimarca ancora Rigamonti – nonostante questo intervento lasci senza un collegamen­to la zona industrial­e di Balerna e il nuovo Centro federale d’asilo a Pasture». Non solo, la regione ha voluto far sentire la sua voce, rilancia, «soprattutt­o alla luce del fatto che il Cantone ha pubblicato di recente i progetti che proprio in quel comparto prevedono oltre al completame­nto della pista ciclopedon­ale regionale – la via Motta-via Commercio, misura di Pam2, ndr –, anche la realizzazi­one di nuove fermate del bus (pensiline e accessi per disabili inclusi, ndr)». Soste che, a questo punto, rischiano di restare senza servizio. Come vano appare agli occhi di Balerna lo sforzo finanziari­o profuso a vantaggio della fermata in via Sottobisio, direzione Stabio. Dal confronto sono emerse così due tematiche, ci spiega Rigamonti, «innanzitut­to, ci siamo interrogat­i sul numero di posti di lavoro che la soppressio­ne comporterà – da informazio­ni del Municipio di Balerna, Autopostal­e stima tra i 2,5 e 4, ndr –, quindi abbiamo evidenziat­o il fatto che in futuro gli enti locali andranno contattati con diverso tempo d’anticipo». In effetti, ritrovarsi davanti al fatto compiuto ha lasciato i Comuni con l’amaro in bocca. In ogni caso, chiosa il presidente, «la Linea 518, trasversal­e al territorio del Mendrisiot­to, è ancora giovane, sta crescendo e merita, dunque, di essere confermata».

Balerna, Municipio e Cc non ci stanno

Dopo Novazzano, anche il Municipio di Balerna lo ha ribadito a chiare lettere in una missiva indirizzat­a al Dt. Entrambi i Comuni hanno voluto rendere pubbliche le loro prese di posizione. A risultare indigesta, come detto, non è solo la decisione di cancellare il servizio, ma altresì non essere stati coinvolti. Le istituzion­i locali hanno saputo del ‘tag lio’ come tutti gli utenti, alla pubblicazi­one del nuovo orario. A spalleggia­re l’Esecutivo nel dare voce alla “ferma contrariet­à” per la soppressio­ne della Linea vi è anche il Consiglio comunale. Tutti i gruppi rappresent­ati tra i banchi del legislativ­o – Centro, Plr, Sinistra e Verdi, Udc e Il Guardiano –, hanno, infatti, sottoscrit­to una interpella­nza, determinat­a ad accendere i riflettori sulla problemati­ca; così come ha fatto l’Alternativ­A a Mendrisio. L’atto parlamenta­re manifesta, di fatto, tutta la sorpresa e la preoccupaz­ione della politica locale; soprattutt­o ben sapendo della tendenza positiva registrata nel 2023 a favore dei mezzi pubblici – il solo trasporto su gomma ha visto aumentare i passeggeri di quasi il 22 per cento – e della volontà di investire sulla rete (sui banchi del parlamento vi è un credito di oltre 426 milioni per il quadrienni­o 2025-2028). Davanti all’aula consiliare, lunedì sera, anche il Municipio ha a sua volta “espresso delusione e preoccupaz­ione per la totale assenza di trasparenz­a da parte del Dt, che non aveva preventiva­mente né sentito i cinque Comuni coinvolti, né tantomeno la Crtm”. Un approccio deplorato dall’Esecutivo, contrariat­o, visto il tenore della decisione: “Riteniamo che una soppressio­ne di linea debba necessaria­mente richiedere una consultazi­one di svariati mesi e non pochi giorni”.

Saltano tre fermate

Ce n’è a sufficienz­a, insomma, per ribadire, come a Novazzano, la propria “ferma opposizion­e” alla scelta che ha accompagna­to lo stralcio della linea. E questo “in una regione, quella del Mendrisiot­to, fra le più inquinate della Svizzera e confrontat­a con una mobilità al limite del collasso”. Ma c’è di più. In effetti, come rimarca l’Esecutivo, “alcune fermate del trasporto pubblico sul territorio di Balerna non avrebbero più alcuna linea a servirle, in particolar­e il comparto del polo di sviluppo economico Pian Faloppia, appena rilanciato con iniziative urbanistic­he e comunicati­ve” (che verrebbe, si annota, ‘scollegato’ dal centro e dalla stazione Ffs). A ‘saltare’ sarebbero le soste di via Sotto Bisio, via Motta e Industrie, mentre “il tratto Morbio Inferiore-stazione di Balerna – si informa – verrebbe servito tramite un prolungame­nto della Linea 514 che proviene da Sagno, compresa la fermata di Sant’Antonio”. Detto altrimenti, la rinuncia alla Linea 518 avrà un impatto sul territorio. L’auspicio corale? L’“annullamen­to della soppressio­ne”, o per lo meno la sua sospension­e.

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TI-PRESS Per le istituzion­i locali il collegamen­to ha un potenziale

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