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‘Baby Reindeer’, la presunta Martha fa causa a Netflix

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Fiona Harvey, la donna che sostiene di essere la vera Martha della serie ‘Baby Reindeer’, ha fatto causa a Netflix per 170 milioni di dollari per diffamazio­ne, danni emotivi inflitti intenziona­lmente, negligenza e violazione del suo diritto alla pubblicità. “Le menzogne che i querelati hanno raccontato sul suo conto a oltre 50 milioni di persone includono che la Harvey sia stata condannata due volte per stalkeragg­io e che abbia aggredito sessualmen­te Richard Gadd”, si legge nella denuncia in cui si nomina anche l’autore e protagonis­ta della serie, non coinvolto nella denuncia.

Il primo episodio di ‘ Baby Reindeer’ proclama che “questa è una storia vera”. L’azione legale della Harvey afferma che “è la più grande menzogna nella storia della television­e. Una menzogna raccontata da Netflix e da Gadd per avidità di soldi e di fama”. Su YouTube, a Pierce Morgan, Harvey ha affermato di essere stata l’ispiratric­e della serie, negando però di essere una stalker: “Era lui che era ossessiona­to da me”. La donna avrebbe anche ricevuto minacce di morte su Internet da quando la serie è uscita. Gadd (Donny Donn nella serie) racconta di essere stato perseguita­to da una donna di nome Martha (nella fiction Jessica Gunning) conosciuta nel 2015, quando faceva il barman in pub di Londra. Per più di tre anni la donna gli avrebbe inviato oltre 41mila email, 744 tweet, 100 lettere e 350 ore di messaggi vocali, arrivando a minacciare anche la sua famiglia. Dopo l’uscita della serie, il tabloid Sun aveva scoperto che Harvey, nella sua attività di stalker, avrebbe preso di mira perfino il leader del partito laburista del Regno Unito, Keir Starmer, con quasi 300 e-mail offensive durante il lockdown da Covid.

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