Il sabato da leoni frutta 4 medaglie
Nello spazio di poche ore, la Svizzera monopolizza il podio. E Ditaji Kambundji si laurea vicecampionessa europea nei 200 m con tanto di record nazionale
A Roma, il ‘big saturday’ dei Campionati europei ha fruttato un poker di medaglie per gli atleti svizzeri. E su tutte a brillare di più è quella d’argento finita al collo di Ditaji Kambundji, laureatasi vicecampionessa continentale nei 200 m con il tempo di 12”40.
Sì, la sorellina di Mujinga nella finale del mezzo giro di pista è stata nettamente battuta da Cyréna Samba-Mayela (12”31, tempo che fa della 23enne francese la decima più veloce in assoluto nella disciplina), ma ha pur sempre limato 7 centesimi al suo miglior tempo (nonché record svizzero), che risaliva all’agosto di un anno fa, portando così la sua prestazione a un altro livello. A 22 anni – festeggiati il 20 maggio –, Ditaji Kambundji si è così issata al 24esimo rango della gerarchia mondiale dei 100 ostacoli. Solo tre atlete all’età della bernese hanno saputo fare meglio di lei. La più rapida di queste era stata la campionessa olimpica 2016 Brianna McNeal, che appena prima di compiere i 22 anni, nel 2013 aveva corso in 12”26.
Come Günthör e Bucher
Benché i paragoni lascino il tempo che trovano, con il tempo di 10”89, sua sorella Mujinga (classe 1992) non è che la sessantesima al mondo nella storia dei 100 m. La sola altra atleta svizzera a vantare un piazzamento tra le top-30 della storia mondiale in una disciplina individuale olimpica femminile è Nicole Büchler la 28esima al mondo nel salto con l’asta con 4m80. Sul piano nazionale Ditaji Kambundji fa parte di una cerchia ancora più ristretta: solo Werner Günthör (nono nelle classifiche mondiali di tutti i tempi nel getto del peso con 22m75), André Bucher (17esimo negli 800 m con il tempo di 1’4 2”55) e la staffetta 4 x 100 femminile (24esima con il suo 42”05 realizzato ai Giochi di Tokyo) vantano come lei un piazzamento nella top-25 planetaria! E il marcantonio turgoviese e il lucernese sono a tutt’oggi gli unici due campioni del mondo nella storia dell’atletica svizzera... Il quartetto rossocrociato composto da Riccarda Dietsche, Ajla Del Ponte, Mujinga Kambundji e Salomé Kora aveva dal canto suo realizzato il suo miglior crono nelle qualificazioni dei Giochi del 2021, chiudendo poi al quarto posto finale.
Poker di bronzo mancato per un soffio
L’argento messo al collo sabato da Ditaji non è però stata la sola perla che il sabato da leoni degli svizzeri ha regalato nella notte di Roma. Perché il secondo giorno di competizioni nella Città Eterna ha infatti portato altre tre medaglie, tutte di bronzo, al carniere elvetico. La prima l’ha vinta Simon Ehammer: il 24enne turgoviese non ha deluso le aspettative nel salto in lungo. Con un balzo di 8m31m, quarto miglior salto della sua carriera, Ehammer è infatti stato preceduto unicamente dall’intrattabile greco Milatiadis Tentouglou (oro con un salto di 8m65) e dall’italiano Mattia Furlani (8m38). Qualche istante dopo l’argento vinto da Ditaji Kambundji, a distinguersi nei 110 ostacoli è stato Jason Joseph. Il 24enne basilese ha infatti chiuso la sua corsa sul terzo gradino del podio, grazie a un colpo di reni che al fotofinish gli ha permesso di spuntare la volata per il bronzo in una gara vinta dall’italiano Lorenzo Ndele Simonelli in 13”05.
A completare lo splendido poker per la Svizzera ci ha pensato in chiusura di serata Dominic Lobalu, terzo in 13”2161 nei 5’000 che hanno incoronato il norvegese Jakob Ingebrigtsen (13’20”11), davanti al britannico George Mills (13’2 1”38).
Il bilancio della giornata poteva essere ancora più positivo se nell’eptathlon la gara di Annik Kälin non si fosse conclusa proprio a ridosso del podio: le ottime performance della 24enne grigionese nelle ultime due prove del concorso (45m46 nel giavellotto e 2’16” negli 800 m) non le sono infatti bastate per mettersi al collo una medaglia.