Bocciato il credito per la casa anziani nel nucleo
Solo 15 i voti di differenza tra favorevoli e contrari
Per uno scarto di appena 15 voti, il Comune di Val Mara non vedrà sorgere una casa anziani con autorimessa interrata nel nucleo di Melano. Il referendum è dunque riuscito. Di 1’163, pari al 64,74%, di votanti, il 50,65% ha votato contro il credito di 650mila franchi per la progettazione di massima della struttura proposto dal Municipio. Un risultato che ha lasciato l’amaro in bocca all’esecutivo cittadino, il quale ha visto, per la seconda volta, la popolazione rifiutare un proprio progetto.
L’obiettivo era favorire l’intergenerazionalità
Sì, perché l’intenzione della politica era proprio fondata sulla necessità di dare agli anziani del territorio la possibilità di risiedere nel nucleo, favorendo così l’intergenerazionalità. La centralità del progetto, infatti, avrebbe permesso, secondo il Municipio, di continuare a far sentire gli anziani dei cittadini a pieno titolo, mantenendo così le relazioni sociali e un senso di appartenenza alla collettività, facilitando l’accessibilità a famigliari e cittadini. Aspetti che non sarebbero stati soddisfatti su un altro terreno. Contro la decisione del Consiglio comunale (Cc) dell’11 dicembre 2023, era stato promosso un referendum sottoscritto da 415 cittadini, accomunati dallo stesso intento di trovare una soluzione alternativa rispetto a quella proposta nel messaggio municipale. Per i contrari, rappresentati dal promotore
Antonio Casellini, non veniva messa in discussione la costruzione della struttura bensì la sua ubicazione, che avrebbe ‘d etu rpato’ il paese privandolo di uno spazio all’aperto molto frequentato e apprezzato dai valmaresi.
Il sindaco: ‘Risultato fonte di dispiacere’
«Dispiace – commenta, da noi raggiunto, il sindaco Jgor Zocchetti – che siano stati buttati dieci anni di discussioni e progettazioni inerenti a quel sedime. Ci auspichiamo che i promotori del referendum si attivino subito per trovare un luogo alternativo dove costruire la struttura». In effetti, la volontà di creare una residenza per anziani risale a circa vent’anni fa, quando l’allora Comune di Melano aveva valutato il suo inserimento all’interno degli spazi della Filanda. Si è dovuto però attendere fino al 2014 per dare un’accelerata nella scelta della sua ubicazione, quando venne appunto scelto il sedime oggetto del credito. A suo tempo, anche Riva San Vitale era interessato a realizzare l’istituto nel proprio territorio con lo scopo di soddisfare le necessità del Basso Ceresio, ma alla fine fu preferita la soluzione di Melano.
«Non essendoci un distacco così netto, per noi gestori comunali – prosegue Zocchetti – è difficile capire che strada prendere. A breve dovrò confrontarmi con i colleghi municipali per decidere che ulteriori passi intraprendere. Rimane il fatto che di terreni di proprietà del Comune abbastanza grandi da ospitare una simile struttura purtroppo non ce ne sono». Il rischio che Riva San Vitale si mobiliti nuovamente per tale progetto non è dunque escluso.
‘Trovare soluzioni alternative’
«Ha vinto il futuro rispetto al passato. È evidente che quel luogo non vada bene per quel progetto, e la popolazione è d’accordo. Ma non significa che non si voglia affatto una casa per anziani», afferma il promotore Casellini, rimpallando il compito di trovare una nuova ubicazione al Municipio. «È l’es ecutivo che deve incaricarsi di trovare soluzioni alternative nel territorio se desidera avere una casa anziani a Val Mara. Non spetta a me che non ho alcun ruolo istituzionale».
Seconda bocciatura per il Comune
Per il comune di Val Mara, nato dall’agg regazione di Maroggia, Melano e Rovio, quella odierna rappresenta una seconda sconfitta. A marzo, il primo referendum contrario alla spesa da quasi un milione di franchi per la ristrutturazione della sala multiuso di Rovio era riuscito. Il 66,5% dei votanti aveva infatti ritenuto la spesa eccessiva a scapito di altri investimenti ritenuti più impellenti, come la ristrutturazione dell’istituto scolastico. I fautori del ‘n o’ alle urne erano stati 688, contro 346 ‘si’ (ossia il 33,5% dei votanti). Un risultato, che insieme a quello emerso ieri alle urne, dà alla politica del filo da torcere.