Nemmeno il tempo di festeggiare...
Attingiamo dalle agenzie. “Le città interessate dovranno partecipare a una gara d’appalto”, si legge in un comunicato della Ssr, la cui task force è già a lavoro sulla prossima edizione, che spetta per regolamento alla nazione vincitrice. “La decisione verrà presa dalla Ssr assieme all’Unione europea di radiodiffusione”, più nota come Ebu (European Broadcasting Union). Per organizzare l’Eurovision Song Contest 2025 in Svizzera serviranno una sala adatta, dunque dalle grandi dimensioni, e infrastrutture in grado di ospitare la carovana. I costi – sostenuti dalla Ssr e dalla città ospitante, ma col contributo dei Paesi partecipanti – ancora non si conoscono. La Frankfurter Allgemeine ha recuperato i dati di Liverpool, edizione 2023, e parla di una somma tra i 27 e i 36 milioni di sterline (da 30 a 40 milioni di franchi), suddivisa tra la città dei Beatles, la Bbc, il governo e gli altri Paesi in gara. Forse non era necessario lo studio dell’Università di Liverpool, ma l’Eurovision Song Contest risulta “economicamente vantaggioso” per chi lo ospita.
Per il 2025 si fanno i nomi di Zurigo, Berna, Ginevra e Basilea. Con invidiabile tempismo, Yves Schifferle, responsabile per conto della Srf della delegazione elvetica all’Eurovisione, avrebbe già valutato queste località. Il Palaexpo Ginevra, in particolare, fa sapere che la sua candidatura è già stata presentata: mette in campo 32mila metri quadrati di spazio utile per 15mila spettatori e i suoi tre centri congressi, che possono ospitare più di duemila giornalisti. Su Linkedin, Christine Bolt, responsabile della fiera agricola Olma, comunica il desiderio di portare l’Eurovision a San Gallo: è convinta che la nuova Olma Hall, inaugurata all’inizio di marzo e capace di ospitare fino a 12mila persone, sia “la sede perfetta per l’evento”. Avremo tempo per parlarne, questo è certo.