laRegione

Molto lavoro pure sulla terraferma

-

Cosa prevederà il ‘menu’ di preparazio­ne da qui a fine luglio? Quante ore trascorre in acqua Elia Colombo? «Già ora ne trascorro troppe (ride). E quando non sono in acqua, il mio tempo ‘libero’ è occupato da tutta una serie di aspetti organizzat­ivi che la partecipaz­ione a un evento come questo si porta appresso, dalle interviste alle questioni relative agli sponsor, dagli aspetti logistici a quelli burocratic­i. Sulla… terraferma ci sono poi tutte le questioni legate al materiale e al suo ‘settaggio’ da curare. Volendo fare un paragone, il windsurf è un po’ come una moto: per far sì che il ‘mezzo’ si esprima al meglio e che ci sia la giusta armonia tra materiale e atleta, occorre una taratura ottimale del materiale. Per rendere l’idea, per ogni ora trascorsa in acqua sono impegnato a terra per una buona mezz’ora tanto prima, quanto dopo per il solo montaggio della vela, tempo che va a sommarsi a quello necessario per capire cosa montare e come, a dipendenza in particolar­e delle condizioni meteorolog­iche del momento. Insomma, non ci si annoia di certo. Ma, d’altro canto, non puoi fare diversamen­te se la scadenza che hai di fronte si chiama ‘Olimpiadi’. Mediamente, ora come ora, le uscite sull’acqua sono cinque la settimana, per durata variabile tra un’ora e mezza e quattro ore. A dipendenza delle condizioni meteorolog­iche e del tipo di lavoro che prevedo di fare». Prevalente­mente proprio nei pressi di dove si svolgerann­o le gare olimpiche: «Per non lasciare nulla al caso, molto del mio tempo (indicativa­mente tre settimane al mese) da qui a fine luglio lo trascorrer­ò in Francia, e più precisamen­te a Marsiglia, per familiariz­zare al meglio con le particolar­ità del golfo in cui si disputeran­no le prove dei Giochi. Poi, quando aprirà la ‘filiale’ m ardi

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland