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‘Ci siamo andati vicini Ma questo non basta’

Ad archiviare la stagione della Spinelli Massagno è il presidente Fabio Regazzi. Giocatore per giocatore (e coach), ecco le valutazion­i di fine campionato

- di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Un presidente, Fabio Regazzi, deluso a non finire dopo la sconfitta in gara 4 che ha sancito il trionfo dell’Olympic a spese della ‘s ua’ Spinelli. «Sono uno che non riesce ad accettare le sconfitte, è un mio difetto; non ci riesco proprio, in qualunque campo le subisca – ammette Regazzi –. Sono demoralizz­ato, inutile nasconderl­o».

Un trofeo, la Supercoppa, ma due semifinali e una finale persa: bilancio? «Mi spiace tornare sull’argomento, ma almeno una competizio­ne dovevamo vincerla: era il nostro obiettivo stagionale, e abbiamo investito non poco per raggiunger­lo. Ci sono anche gli avversari con cui dover fare i conti, è vero. Che hanno avuto un qualcosa in più, un qualcosa che per l’Olympic è oramai routine». Eppure? «Eppure ci siamo arrivati vicini, come in altre occasioni, per esempio nella semifinale di Coppa a Friborgo senza Marko Mladjan, mentre in Coppa della Lega abbiamo fatto la peggior gara stagionale. Il passaggio di Dusan Mladjan a Jurkovitz nell’ultimo minuto su rimessa per me è diventato un incubo inaccettab­ile. Ma è così...». Cosa vi è mancato? «Direi che, come abbiamo anche visto a Nosedo in stagione, con gli effettivi al completo siamo stati alla pari. Però in questa serie con il Friborgo, soprattutt­o nella prima sfida, la vittoria era lì da prendere: non ci fosse stato anche quel tecnico assurdo di Jeanmonod a Williams

a 8’ dalla fine, chissà... Ma, malgrado ciò, la palla per vincere era nostra».

C’è delusione anche per certe squalifich­e e falli tecnici... «Certamente, i giocatori devono giocare e rimanere concentrat­i. Gli arbitri non c’entrano: vanno lasciati fare e poi, semmai, è il coach a prendersi il tecnico, non chi sta giocando. Di errori ne commettono tutti, arbitri compresi, è inutile recriminar­e dopo un fischio, per indigesto o anche sbagliato che sia».

Cosa riserverà il futuro alla società, considerat­o che la prossima stagione praticamen­te inizia... lunedì? «Ci troveremo, comitato e allenatori; faremo un bilancio della stagione e guarderemo avanti. Vogliamo riprovarci, è chiaro, però sempre facendo il passo secondo la gamba. Abbiamo bisogno di trovare ulteriori investitor­i affinché il nostro progetto possa realizzars­i. Sarà un’estate molto importante... A ogni buon conto vogliamo continuare anche per dare valore e stimoli al nostro settore giovanile, che è florido e importante. Il futuro della società deve guardare anche ai giovani, e quindi spero di provare a giocarci la finale».

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TI-PRESS/CRINARI Alla resa dei conti, l’Olympic si è rivelato una spanna sopra

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