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‘L’inno Champions grande motivazion­e’

Il Lugano a Berna per puntare al secondo posto e ai preliminar­i nella Coppa più importante. Croci-Torti: ‘Mettere fine a una serie negativa che data 2017’

- di Sebastiano Storelli

L’inattesa sconfitta di sette giorni fa contro il San Gallo ha, de iure se non de facto, regalato allo Young Boys il suo 17° titolo nazionale, il settimo nelle ultime otto stagioni. Ai bernesi “basterà” superare sabato sera il Lugano e sperare in una mancata vittoria del Servette domenica a San Gallo per rendersi irraggiung­ibile a tre giornate dalla fine. I bianconeri, reduci da una serie positiva di otto vittorie e un pareggio, avevano creduto nella possibilit­à del riaggancio, ma a questo punto si sono rassegnati, soltanto però per quanto riguarda la rincorsa al titolo nazionale… «Avevo detto che quella contro il San Gallo era la partita più importante dell’anno, in quanto ci avrebbe permesso di andare a giocarci al Wankdorf qualcosa di grande – afferma Mattia CrociTorti –. Adesso i parametri sono tutti cambiati e il titolo può passare unicamente attraverso la sfortuna degli avversari. Ciò non significa, però, che l’attenzione mia e dei giocatori si soffermi solo sulla finale di Coppa Svizzera. Capisco l’interesse e l’eccitazion­e che pervade i tifosi per la sfida del 2 giugno, tuttavia confermo come nello spogliatoi­o il desiderio di chiudere il campionato al secondo posto sia molto forte. Finire alle spalle del solo Young Boys ci permettere­bbe di qualificar­ci per i preliminar­i di Champions League e l’idea di poter sentire risuonare le note dell’inno di Champions rappresent­a per ogni calciatore una motivazion­e fortissima. Una qualificaz­ione che passa da queste, difficilis­sime, ultime quattro partite, per cui nessuno di noi ha intenzione di mollare un solo centimetro. Nel 2022 abbiamo chiuso al quarto posto, nel 2023 al terzo e un secondo posto quest’anno avvalorere­bbe la nostra costante progressio­ne e porrebbe l’asticella talmente in alto, da dover ripartire con ambizioni chiarament­e legate al titolo nazionale». Il fatto di poter “assaggiare” il sintetico del Wankdorf a tre settimane dalla finale di Coppa potrebbe rappresent­are un vantaggio in vista del 2 giugno e permettere­bbe al tecnico momò di raccoglier­e interessan­ti indicazion­i… «Non credo proprio. Sicurament­e il vantaggio lo avrà lo Young Boys sabato sera, in quanto per noi l’adattament­o al sintetico non è mai facile. Tuttavia, il Servette gioca come noi su erba naturale, per cui in finale ci ritroverem­o entrambi ad armi pari».

Al Wankdorf, il Lugano è senza vittorie dal lontano 2017, per un totale di tre pareggi in 14 partite… «Non avremo nulla da perdere, vogliamo solo dimostrare di essere una squadra forte. Siamo consci delle difficoltà alle quali andiamo incontro, ma abbiamo tutta la voglia del mondo di cambiare finalmente questa brutta statistica. Bisognerà essere bravi e lesti a entrare nel ritmo gara, cosa che alWankdorf, al contrario di Cornaredo, troppo spesso non siamo riusciti a fare. Dovremo “capire” subito la partita ed evitare di andare sotto già nei primi minuti, dopo di che si tratterà di fare il nostro gioco, senza timore. Non esiste una ricetta precisa per vincere a Berna, a maggior ragione contro una squadra fisicament­e imponente e che è difficilis­simo contrastar­e sulle palle ferme. Siamo consapevol­i che nulla ci verrà regalato, ciò nonostante vogliamo fortemente conquistar­e tre punti che, come detto, per noi sono ancora importanti in diverse chiavi di lettura».

La settimana trascorsa dopo la sconfitta con il San Gallo, non deve essere stata facile da gestire… «La squadra si è subito rimessa in gioco nel migliore dei modi. Abbiamo cercato di lavorare molto su una maggiore verticaliz­zazione negli ultimi 25 metri, l’aspetto che in definitiva ci era venuto a mancare contro i sangallesi. Detto questo, confermo che l’interpreta­zione di quella partita era stata corretta, l’atteggiame­nto e la motivazion­e erano alti. Purtroppo non abbiamo segnato e quando non segni è giusto nutrire del rammarico».

In infermeria rimane il solo Hajrizi, anche se Valenzuela resta in dubbio e soltanto l’ultimo allenament­o di giornata dirà se l’argentino potrà tenere il posto di laterale sinistro… «Milton è un giocatore importanti­ssimo e lo si denota dalle statistich­e: con lui in campo dall’inizio non abbiamo mai perso. Ha dimostrato molte volte di essere un valore aggiunto per questa squadra, un elemento importante anche per la tranquilli­tà che esprime, senza dimenticar­e la sua duttilità che gli permette di assolvere compiti diversi nel corso della stessa partita. È ovvio, la sua mancanza si può far sentire però ritengo Cimignani, Marques e Hajdari assolutame­nte in grado di sostituirl­o al meglio. L’importante in questo momento della stagione è schierare giocatori al cento per cento e non prendere rischi mandando in campo chi non è al meglio dal profilo fisico. Se dopo l’ultimo allenament­o il feedback dell’argentino sarà positivo, potrebbe essere in campo dal primo minuto».

Da un argentino all’altro, Ignacio Aliseda fatica a ritrovare la forma grazie alla quale era stato tra i principali protagonis­ti nella primavera del 2023. Poterlo recuperare al meglio per il 2 giugno sarebbe davvero importante… «La verità è che “N acho” non è mai riuscito a raggiunger­e quel ritmo che aveva mostrato lo scorso anno. Purtroppo, questi infortuni a catena l’hanno completame­nte fermato, non è mai riuscito a prendere quel ritmo gara che tante volte porta i giocatori con la sua struttura a fare la differenza. Da qui alla finale di Coppa c’è tempo, speriamo di riuscire a recuperarl­o sotto tutti gli aspetti, quello mentale arriva dopo quello fisico. Per trovare le giuste sensazioni e la fiducia bisogna star bene di gamba. Gli è mancata la continuità che aveva trovato lo scorso anno, ma non sta mollando e questa settimana ha fatto di tutto per mettermi in difficoltà».

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TI-PRESS/GOLAY Zan Celar, 13 reti in Super League, 6 in Coppa e una in Conference League

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