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Libera circolazio­ne merci, Chiasso si dice ‘preoccupat­a’

Il Municipio rende attenti sui rischi della decisione

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La prospettat­a libera circolazio­ne delle merci preoccupa, e “seriamente”, anche il Municipio di Chiasso. Caduto l’obbligo della dichiarazi­one per i prodotti esenti da dazio dopo la decisione del marzo scorso sottoscrit­ta dal Consiglio nazionale, agli occhi dell’autorità cittadina si fa strada un rischio, da un lato per la sicurezza dei confini, dall’altro per il mercato interno. Detto altrimenti, questo stato di cose, rimarca l’esecutivo, favorisce l’arrivo, pure in Ticino, “di prodotti illegali, non omologati, merci contaminat­e o infette”. Ma c’è di più, come si fa notare nella risposta al consiglier­e comunale del Plr Daniele Godenzi, che aveva acceso i riflettori sulla problemati­ca temendo ripercussi­oni sulle aziende di spedizione e logistica, nonché sull’occupazion­e nel settore federale. Introdotto il progetto destinato ora a passare al vaglio della Commisison­e dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati, “i controlli – richiama ancora il Municipio – dovrebbero per forza aver luogo direttamen­te al momento dell’attraversa­mento del confine sui veicoli, gravando ulteriorme­nte sulle infrastrut­ture ai valichi e creando ulteriori colonne, oltre a quelle già esistenti”.

Consapevol­e di avere “scarsi mezzi propri per intervenir­e nei confronti della politica cantonale e federale”, l’esecutivo chiassese non intende comunque restare a guardare. L’intenzione dichiarata è, infatti, quella di trasmetter­e il suo pensiero (quindi la risposta all’interrogaz­ione) alla deputazion­e alle Camere federali. E questo “con l’invito a volerla consegnare ai membri della Commission­e, così da sensibiliz­zare i deputati sui rischi che la modifica legislativ­a – delle norme sulle dogane, ndr – comporta e correggere il tiro”.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Appello ai deputati alleCamere

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