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La vicenda continua a far discutere Oltralpe

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“L’incidente di Gobbi è il caso che sta tenendo il Ticino sulle spine”. È il titolo di un articolo del quotidiano romando Le Temps dedicato alla vicenda che riguarda il direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i. Un testo che ripercorre tutti i passaggi e le prese di posizione, a dimostrazi­one che il caso suscita interesse anche fuori dai confini ticinesi. “Lunedì il governo cantonale dovrà presentare la sua posizione al Gran Consiglio in seguito a tre interpella­nze su un misterioso incidente stradale che ha visto coinvolto il consiglier­e di Stato leghista”, scrive il quotidiano. Domande alle quali il governo potrebbe decidere di rispondere, farlo in parte o non farlo del tutto. Sulla vicenda dell’incidente che la notte del 14 novembre ha coinvolto il coordinato­re della Lega, come noto, è infatti aperta un’inchiesta penale a carico di un agente della polizia cantonale e di ignoti per favoreggia­mento e abuso di potere. Agente che è stato interrogat­o per la prima volta martedì dal procurator­e generale Andrea Pagani.

Le Temps dedica ampio spazio anche alla questione delle lettere anonime, che continuano a circolare con insistenza negli ultimi giorni. “Le lettere anonime degli agenti di polizia inviate ai media e alla Procura indicano che la sera dell’evento il Consiglier­e di Stato si è sottoposto a un primo test alcolemico, che è risultato leggerment­e superiore al limite. È stato poi effettuato un secondo test, ma più di due ore dopo l’incidente, quando sarebbe stato necessario un esame del sangue. Il risultato è stato nella norma”. Il quotidiano ricorda anche come molti quesiti sollevati siano ancora senza risposta. “Altre domande sollevate dai media rimangono per il momento senza risposta: alti ufficiali di polizia sarebbero stati chiamati per effettuare un’operazione di routine di tamponamen­to. Ma a quale scopo? Chi ha preso in consegna l’auto del ministro dopo l’incidente e dove l’ha portata?”.

Alcuni etilometri precursori non tarati?

Intanto secondo alcune voci, per ora né confermate né smentite, lo scorso anno alcuni etilometri precursori non sarebbero stati tarati. Un procedimen­to che compete a una ditta esterna alla Polizia cantonale. Il motivo sarebbe da ricondurre alla mancanza di fondi.

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