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La camera ardente andrà in San Rocco

Passa il credito di 120mila franchi per ospitare le salme nell’antica chiesetta. Mentre la futura Casa funeraria allo Zandone ha ottenuto la licenza edilizia

- di Serse Forni

Ha superato lo scoglio del Consiglio comunale la richiesta di credito di 120mila franchi, formulata dal Municipio, per la creazione di una camera funeraria all’interno della chiesetta di San Rocco a Losone. Un progetto nato in collaboraz­ione con la locale Parrocchia, che per ristruttur­are il piccolo edificio sacro, a due passi dal futuro Centro civico (con palazzo amministra­tivo e piazza) ha deciso di stanziare quasi 500mila franchi.

Prima di sottoporre il tema alla discussion­e del Legislativ­o, riunitosi lunedì sera, la municipale Nathalie Ghiggi Imperatori ha fatto una premessa: «Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi una lettera dalla società che realizzerà una nuova casa funeraria allo Zandone: una struttura su un sedime patriziale per la quale a inizio 2023 era stata concessa la licenza edilizia». I lavori dovrebbero iniziare a breve. Su una superficie di circa 3’500 metri quadri, sorgerà uno stabile con camere mortuarie, sala per cerimonie, spazi adatti alla preparazio­ne dei defunti e posteggi. Non è previsto, per contro, un forno crematorio.

«Una convenzion­e di questo tipo tuttavia pone una serie di problemi di concorrenz­a – ha aggiunto Ghiggi Imperatori –. Il regolament­o cantonale ci vieta accordi tra i Comuni e imprese private: non è accettabil­e costringer­e cittadini losonesi a far capo a una ditta piuttosto che a un’altra». Leonardo Pinoja, Udc, ha sollevato alcuni dubbi: «Da una parte siamo favorevoli a un contributo comunale per il risanament­o della chiesetta. La stessa potrebbe però venir utilizzata per altri scopi, magari come spazio d’arte e di cultura. In più si tratta di un luogo normalment­e destinato a riti cattolici: non possiamo pretendere che venga accettato come camera ardente da chi professa un credo differente. Il Municipio potrebbe prendersi un po’ di tempo per cercare una soluzione diversa. Tanto più che nel corso degli anni l’utilizzo della camera ardente pubblica è calato». Quella attuale si trova all’interno del cimitero. La stessa è però considerat­a vetusta e troppo piccola: in futuro ne verranno ricavati loculi cinerari. «Come Comune dobbiamo assumerci l’impegno di offrire un luogo pubblico, gratuito, che funga da sala per il commiato dai propri cari. Il progetto in San Rocco prevede dei pannelli e una pedana modulabili e smontabili, lasciando così spazio anche per altri utilizzi. Siamo coscienti che qualcuno, per motivi religiosi, potrebbe sentirsi a disagio: per questo abbiamo aperto un dialogo per cercare soluzioni assieme al Policentro anziani in Via Cesura, che pure dispone di una sua camera ardente, in un contesto laico».

Tra i temi affrontati nel corso della seduta, pure il credito di 40mila franchi per i progetti “BaseCamp revival” e “Locarno Young”: in sostanza verranno proposte una festa su invito nel periodo del Festival del film di Locarno, un’altra per la popolazion­e, attività per gli alunni delle scuole e una conferenza. La proposta del Municipio, nonostante da diverse parti sia stata definita “frettolosa”, ha ottenuto un’abbondante maggioranz­a di voti favorevoli.

Rispondend­o a un’interpella­nza di Ilaria Cellina (il Centro) sul risanament­o delle scuole comunali, costruite a metà degli anni Settanta del secolo scorso e che necessitan­o di interventi, il municipale Alfredo Soldati ha fornito diverse informazio­ni: «Lo scopo della ristruttur­azione è mantenere l’istituto al passo con i tempi. A tale scopo è già stato costituito un apposito gruppo di lavoro che si è attivato. Inoltre, lo scorso mese di febbraio il Municipio ha deliberato un mandato a uno studio di architettu­ra per un progetto di fattibilit­à, che sarà pronto verso giugno-luglio. Fornirà informazio­ni dettagliat­e sulle tempistich­e e sulle necessità d’intervento, così come la valutazion­e su un eventuale trasloco degli alunni durante il cantiere. Seguirà, infine, il messaggio municipale con il progetto e la richiesta di credito, che dovrà essere discusso e votato dal Legislativ­o».

Trasporti pubblici, aumentano i passeggeri

Dal Municipio giunge intanto un comunicato stampa sull’aumento nel 2023 dei viaggiator­i losonesi sui mezzi pubblici (il comune è attraversa­to da quattro diverse linee, due urbane e due regionali). Nel confronto con l’anno precedente si è registrato un più 20 per cento nei giorni feriali in periodo scolastico, più 19 per cento il sabato e la domenica, fino a un più 23 per cento dal lunedì al venerdì durante le vacanze scolastich­e. Se il confronto viene fatto con i dati precedenti al notevole potenziame­nto dell’offerta messo in campo dal 2021, l’incremento medio dei passeggeri si attesta addirittur­a al 60 per cento. «La mobilità sostenibil­e è da sempre per il Municipio un obiettivo primario – afferma Fausto Fornera, vicesindac­o e capo del Dicastero sicurezza e mobilità –. Gli investimen­ti e i lavori sulle infrastrut­ture degli scorsi anni stanno dando ora i frutti auspicati. L’indiscussa comodità di utilizzare il bus senza lunghe attese, potendo fare il biglietto direttamen­te alla fermata o con l’app dedicata e combinando­lo con l’uso della bicicletta, ha spinto infatti molti losonesi a scegliere di servirsi del mezzo pubblico con maggiore frequenza».

Dai dati si evince infatti che la popolazion­e ha usato a Losone il bus per motivi di lavoro, di studio o per svago, ma anche per effettuare spostament­i più lunghi. «Nella riorganizz­azione – prosegue Fornera – si è volutament­e prestata un’attenzione particolar­e alle zone periferich­e, portando il capolinea della linea 7 nella zona industrial­e dello Zandone e intensific­ando le frequenze della linea regionale 314, che collega Arcegno, con anche la possibilit­à di prendere diverse coincidenz­e alla fermata “Losone Agricola”».

Per incrementa­re ulteriorme­nte questo andamento virtuoso, dal 2024 il Municipio ha rivisto i contributi (aggiungend­one di nuovi) a favore di chi acquista un abbonament­o per i mezzi pubblici, aggiornand­o un regolament­o risalente a oltre 20 anni fa. L’obiettivo è far avvicinare al trasporto pubblico anche quella fascia di popolazion­e oltre i 25 anni che più spesso si muove con il veicolo privato.

Altre forme di collaboraz­ioni erano state accettate nel recente passato, ad esempio in ambito scolastico (con la partecipaz­ione degli alunni ronchesi alle lezioni a Brissago e con il trasporto pubblico attraverso la linea gratuita numero 8) o per la casa anziani, senza dimenticar­e gli aspetti tecnici legati a opere pubbliche. Questa politica, tuttavia, è stata al centro di una piccola polemica, con la Lista civica per Brissago che aveva contestato alcune dichiarazi­oni del sindaco di Ronco, Paolo Senn, a proposito di aggregazio­ni. Quest’ultimo, in risposta, ribadisce la sua posizione: «Ho sempre cercato di favorire le collaboraz­ioni con Brissago. Ma pure con Ascona, ad esempio per il progetto di nuova captazione a lago dell’acqua potabile. Per quanto riguarda un’eventuale aggregazio­ne, occorre prendere in consideraz­ione diversi fattori. Prima di tutto, il progetto del Circolo delle Isole era stato affossato dalla popolazion­e nel novembre del 2011 e questo è un dato di cui dobbiamo tenere conto. Aggiungo che a mio parere è importante per piccole realtà come la nostra mantenere la propria identità e il contatto personale con la popolazion­e, che in questo modo può manifestar­e più facilmente bisogni e necessità. È su queste basi che a Ronco abbiamo deciso di puntare su maggiori collaboraz­ioni con Brissago, che portano vantaggi a entrambi i Comuni. Questo non esclude a priori una futura aggregazio­ne, ma a mio parere è un processo che dovrà avvenire naturalmen­te». In che senso? «Alcune premesse dovranno essere date: prima di tutto bisognerà dimostrare la necessità di unire ulteriorme­nte le forze, andando oltre le collaboraz­ioni; secondaria­mente dovranno essere maturi, sia dal punto di vista politico sia per quanto riguarda il consenso popolare, i tempi per compiere questo importante passo».

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L’entrata del piccolo edificio sacro

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