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Orti e ciclopedon­ale non fanno l’unanimità

Nella Commission­e edilizia la maggioranz­a Plr, Sinistra e Verdi/Mps pronta a votare subito i 4 milioni. Lega/Udc e Centro sollecitan­o invece risposte ad altre domande

- di Marino Molinaro

Qualche dubbio accompagna il credito di 4 milioni chiesto dal Municipio di Bellinzona a fine febbraio per realizzare un collegamen­to ciclopedon­ale di 560 metri – con ai suoi lati orti comunali, aree relax e ludiche nonché tre posteggi con 27 stalli in tutto – nel quartiere della Gerretta e Pratocaras­so a Bellinzona. Un terzo della Commission­e edilizia preposta a fornire indicazion­i al Consiglio comunale in vista della decisione che il plenum adotterà all’inizio della prossima legislatur­a, non ha infatti firmato il rapporto di maggioranz­a della relatrice Giulia Petralli (Verdi/Mps) sottoscrit­to da Plr e Unità di Sinistra. Lega/Udc e Centro non si schierano contro il progetto, ma ritengono che l’iter commission­ale sia viziato da una fretta eccessiva che impedisce l’approfondi­mento di alcuni punti ritenuti importanti.

Partiamo dalle opinioni favorevoli: la maggioranz­a ritiene che il progetto apporti un “migliorame­nto della qualità di vita per la popolazion­e della città, ma non solo”. Le piste ciclopedon­ali “rendono infatti le città più piacevoli e vivibili, creano spazi verdi e promuovono uno stile di vita attivo e sostenibil­e”. Gli orti comunali “attesi dal 2011”, quando l’allora Cc della vecchia Bellinzona aveva votato la mozione Buzzi-Tettamanti che ne chiedeva la creazione, “promuovono la biodiversi­tà e fungono da importanti spazi dove le persone possono incontrars­i, lavorare insieme e condivider­e esperienze”. A tal punto che il Municipio “non esclude la possibilit­à d’istituire corsi di educazione pratica su temi legati all’agricoltur­a, all’ambiente e alla sostenibil­ità”. Perciò la maggioranz­a ritiene che “nonostante l’importante costo, il progetto rappresent­i un investimen­to fondamenta­le per una città come Bellinzona che vuole sempre più essere a misura d’uomo”. L’auspicio inoltre “è che altre zone siano in futuro convertite a piste ciclopedon­ali, come delineato dal Piano della mobilità ciclistica presentato recentemen­te dal Municipio”.

I tempi stringono per i sussidi

Sul fatto che si voglia anticipare quanto possibile la decisione del Legislativ­o, la maggioranz­a commission­ale evidenzia le informazio­ni ricevute il 26 marzo durante l’incontro avuto col vicesindac­o Simone Gianini (capodicast­ero Territorio e mobilità) e il municipale Henrik Bang (Opere pubbliche). Dapprima è emerso che contrariam­ente a quanto avvenuto con altri messaggi municipali, questo sta seguendo la prassi ordinaria: perciò, come richiesto dalla Legge sulle strade, il Municipio deve prima chiedere e ottenere dal Cc il credito e solo successiva­mente avviare la fase di autorizzaz­ione del progetto. Un altro punto sensibile riguarda la disponibil­ità dei sussidi federali pari a 777mila franchi per le opere stradali che ammontano a 2,8 milioni. Disponibil­ità che sarà confermata, annota la maggioranz­a commission­ale, “solo se i lavori avranno inizio entro fine 2025, dopodiché tale possibilit­à decadrà”. Da qui la decisione di redigere già a fine legislatur­a il rapporto, “perché un anno e mezzo è un lasso temporale molto breve per poter effettivam­ente iniziare i lavori”.

‘Un’esigenza ancora attuale?’

Un’accelerazi­one che i rappresent­anti di Lega/Udc e Centro non digeriscon­o: «Il fatto di non averlo firmato non significa affatto che siamo contrari al progetto – premette Manuela Genetelli di Lega/Udc – ma a fronte di un investimen­to così importante, riteniamo che meritino una risposta talune ulteriori nostre domande sorte dopo l’audizione dei due municipali». Partiamo dal progetto in sé: «Poiché sono passate più di tre legislatur­e dalla decisione del Cc sulla mozione Buzzi-Tettamanti, ci chiediamo se la messa a disposizio­ne di orti comunali sia tutt’oggi un’esigenza così sentita dalla popolazion­e». Sì secondo il Municipio, «ma noi gradiremmo vederci chiaro. Idem sul regolament­o di assegnazio­ne e utilizzo dei 36 lotti previsti: quali regole sono previste? Non è dato sapere», sebbene la competenza non sia del Cc ma del Municipio che ha nel frattempo già istituito un gruppo di lavoro. Informazio­ni di dettaglio «sono necessarie anche in relazione agli accordi presi con i privati per gli espropri previsti» per poco più di 300 metri quadrati. «Idem per i contributi di miglioria» per un incasso previsto di un milione di franchi. Concorda su tutta la linea Pietro Ghisletta (Centro) secondo cui, inoltre, «ancora una volta ci ritroviamo con un investimen­to nel comparto centrale della Città. Ricordo che orti comunali erano previsti anche in altri quartieri, dove invece nulla si è mosso. Perciò mi attendo un chiariment­o su tutti questi aspetti prima della seduta fissata per il voto. In caso contrario il gruppo del Centro voterà contro». Infine, una parte della commission­e è scettica sulla necessità di prevedere 27 nuovi stalli per auto attorno a un’area destinata unicamente alla mobilità sostenibil­e.

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Nel render, un’idea di come sarebbero i 36 lotti da coltivare

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