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L’avvocato Mahaim: ‘Una pagina si apre’

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La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) è qualcosa di «totalmente nuovo, una pagina che si apre: ci sarà un prima e un dopo questo verdetto». Al telefono da Strasburgo, Raphaël Mahaim trattiene a stento l’entusiasmo. Il vodese, consiglier­e nazionale dei Verdi, è uno dei legali delle Anziane per il clima. La sentenza va oltre le sue aspettativ­e. Mahaim lo dice in questo modo: «Ci abbiamo creduto dall’inizio, abbiamo lavorato molto per questo. Ma è vero che le nostre aspettativ­e sono state soddisfatt­e in modo... eccezional­e».

L’avvocato non ha ancora letto le circa 300 pagine della sentenza. Ma il «cuore» del ragionamen­to dei giudici di Strasburgo è chiaro: «La Corte si astiene dall’ordinare misure concrete: non ha detto ‘Dovete fare questo o quello’, la scelta delle misure da attuare viene lasciata agli Stati. I giudici però hanno stabilito un certo numero di esigenze che la Svizzera e, di riflesso, tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, devono soddisfare in materia di politica climatica. Se non lo fanno, può esserci una violazione dei diritti dell’uomo, in particolar­e dell’articolo 8 della Convenzion­e che protegge il diritto alla salute». Le esigenze riguardano ad esempio gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, che «devono essere precisi e monitorati».

Per il vodese «la portata e le conseguenz­e di questa sentenza sono molto importanti» e vanno ben al di là della Confederaz­ione. Il verdetto non è vincolante. Tuttavia, il Comitato dei ministri controller­à che venga rispettato: «Quest’organo potrebbe anche ammonire la Svizzera, se non si conforma. Il nostro Paese comunque ha una grande tradizione di rispetto dello Stato di diritto e delle sentenze della Cedu. In passato, nei pochi casi in cui è stata condannata, si è sempre messa in regola». Mahaim ricorda poi che la sentenza costituisc­e «un precedente che fa giurisprud­enza»: «Ciò significa che in futuro, in qualsiasi tribunale di qualsiasi Paese del Consiglio d’Europa, i giudici non potranno esimersi dal tenerne conto. Il verdetto odierno avrà quindi un carattere indirettam­ente vincolante». L’avvocato non vuole sentir parlare di ingerenza della giustizia nella politica, né di mancato rispetto della democrazia diretta elvetica da parte della Cedu (vedi sotto): «Se a qualcuno il ‘sistema Cedu’ non piace… beh, allora che proponga di disdire la Convenzion­e. Quando c’è un tribunale superiore, è inevitabil­e che a volte si sia soddisfatt­i e altre no. Non c’è nulla di nuovo: la giustizia, in uno Stato di diritto basato sulla separazion­e dei poteri, non si immischia nella politica. È là per dire quando i diritti fondamenta­li e costituzio­nali non vengono rispettati».

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KEYSTONE Il vodese è uno dei legali dell’associazio­ne

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