Effetti Alptransit: primi bilanci
Finalmente, ad oltre un anno di distanza, la galleria ferroviaria di base del San Gottardo è ritornata pienamente operativa dopo il grave deragliamento di un treno merci. Un sollievo, specie per le migliaia di pendolari per lavoro o studio e un’occasione per tracciare un primo bilancio di Alptransit. Gli oltre 15 miliardi spesi nelle gallerie del Gottardo (57 km; 2016) e del Ceneri (15 km, 2020) appaiono come l’investimento del secolo. Gli effetti, assai complessi, sono da leggere – dando tempo al tempo – nelle varie dimensioni (flussi di traffico, economia, territorio, ambiente) e alle varie scale – regionali, nazionali ed europea.
Per il momento sono soprattutto significativi i dati dei flussi, a scala regionale e interregionale. La grafica alla pagina seguente li riassume meglio di un lungo testo. Quanto agli effetti territoriali sottolineiamo come questi dipendano dal contesto e dalle strategie e politiche accompagnatorie; specie se anticipatrici e risultanti dall’incontro tra pubblico e privato. È il caso di Bellinzona nell’aver colto i vantaggi di localizzazione. Il Cantone, con i 40 milioni investiti per la congiunzione diretta tra Locarno e Lugano, ha trovato un elemento portante del concetto pianificatorio della “Città Ticino”. I collegamenti ferroviari regionali della TILO – compagnia ticinese e lombarda creata nel 2005 – ne hanno beneficiato e dal 2018, con la bretella ferroviaria MendrisioVareseMalpensa sono assieme al LémanExpress, la rete transfrontaliera più ampia d’Europa.
Credevamo che il decennio 20102020 fosse quello del riscatto del Ticino. Ma non ci sono automatismi. Le infrastrutture sono solo una condizione, non sufficiente. Non è andata in porto quella visione strategica del Consiglio di Stato di trent’anni fa, quando nella consultazione sulle Nuove linee ferroviarie alpine (NLFA) aveva proposto l’alternativa AlptransitTicino, il progetto di riassetto territoriale del “gruppo di lavoro dell’architetto Aurelio Galfetti”. Altri motivi di insoddisfazione per un Ticino su posizioni troppo ripiegate e attendiste si trovano nel “Manifesto per un Ticino ambizioso”, lanciato da una trentina di personalità nel 2020, con l’ex direttore FFS A. Meyer in testa.
Uno scenario ancora in chiaroscuro lo troviamo a scala nazionale e, peggio, internazionale. La Confederazione non intende andare oltre AT, mentre non dà spazio – scordando il San Gottardo, via delle genti – ai treni viaggiatori di lunga percorrenza. Così, nel transito merci i vari operatori si sono limitati – anzi la Germania ha disatteso gli accordi – a sfruttare i guadagni di produttività, mentre nell’offerta viaggiatori si è usata la metà dell’ora guadagnata con AT per stabilizzare l’orario (leggi: non arrivare in ritardo). Si deve e si può far meglio.
La versione completa di questa infografica è disponibile nel rapporto di sintesi sul monitoraggio dell’Asse del San Gottardo (Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE, Berna, gennaio 2024). Si veda anche la presentazione del responsabile del monitoraggio, Dr. Aurelio Vigani, Espacesuisse/GEA, Bellinzona 4.9.2024.