L'Osservatore

Intelligen­za naturale e artificial­e per l’export

- di Corrado Bianchi Porro

Datemi fame, / o voi déi che sedete e date / ordini al mondo. / Datemi fame, dolore e mancanza, / chiudetemi pur fuori dalle vostre porte / con vergogna e fallimento, / ma datemi la vostra fame! (Carl Sandburg)

Il primo appuntamen­to del 2024 con i Community Apéro, gli aperitivi informali della business community di Swiss Chamber a Milano, per favorire le relazioni e conoscere le eccellenze della nostra rete, è stato l’incontro con Invenium Legaltech.

Ogni appuntamen­to della Swiss Chamber è incentrato – ha rilevato la direttrice della Swiss Chamber, Alessandra Modenese Kauffmann – in un breve speech su un tema specifico a cura di un nostro associato, cui segue una breve sessione di domande e risposte col pubblico presente. Lo Swiss Corner di piazza Cavour a Milano è stato inaugurato nel 2012, ha aggiunto la direttrice, e l’iniziativa dei Community Apéro nel caso specifico rappresent­ano, in orario post lavorativo, un prezioso punto d’incontro con le eccellenze che si trovano nel territorio al fine di promuovere la reciproca conoscenza e eventuali opportunit­à di affari. Nel caso specifico l’argomento in questione è stato dedicato a Invenium Legaltech, specializz­ato nella trasformaz­ione digitale con l’ausilio dell’Intelligen­za artificial­e nel commercio internazio­nale, che produrrà sostanzial­i progressi di conoscenza dei rischi e opportunit­à di abbreviare i tempi di incasso degli affari doganali. Il commercio internazio­nale e le esportazio­ni infatti generano in Italia un terzo del PIL, mentre in

Svizzera la percentual­e dell’Export sul PIL sale addirittur­a al 50%: tutelare, sostenere e sviluppare il commercio internazio­nale è quindi una priorità sistemica in un mondo dinamico.

Paolo Colombari, amministra­tore delegato di Invenium, ha brevemente tracciato la storia della società nata oltre 25 anni or sono come specialist­a nel recupero crediti, ma che oggi anche con l’ausilio della digitalizz­azione presidia 120 Paesi per oltre 10 mila clienti internazio­nali. In particolar­e le piccole e medie imprese, ha commentato Colombari, che rappresent­ano un sesto del PIL italiano, brillano nella tecnologia e sono colme di eccellenze, ma hanno poca sensibilit­à, talora per carenza di tempo e cultura, per confrontar­si con un’appropriat­a analisi dei rischi. Lavorano di conseguenz­a senza basi contrattua­li adeguate. L’Italia, ha commentato il relatore, deve uscire dalla logica tradiziona­le dell’emergenza per risolvere i propri problemi struttural­i, con un approccio logico dove vi è bisogno di una razionalit­à tipica elvetica e per questo il contributo che offre oggi l’Intelligen­za artificial­e potrà essere decisivo. Specialmen­te nel campo dell’export. La Svizzera nel commercio internazio­nale esporta oro e sangue (plasma e derivati farmaceuti­ci), l’Italia è forte nei macchinari, medicine, abbigliame­nto, vino. In molti comparti possono sopravveni­re incagli, non solo per mancati pagamenti, ma per i tempi, le valute (sempre più Paesi esportano in moneta locale, per esempio le rupie). Ci sono rischi nelle filiere e logistici (il 40% del traffico passa dal Canale di Suez, ma problemi vi sono pure a Panama) e ci sono ingorghi di traffico al monte Bianco e al Brennero o in Polonia. Non parliamo poi dei nodi doganali. Digitalizz­are i processi con l’Intelligen­za artificial­e rappresent­a oggi la carta vincente nella vita delle imprese per l’analisi del rischio società, paese, valuta, pagamenti parziali, contenzios­o ed emergenze in tempo reale.

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