Corriere del Ticino

Risposta alle critiche di un ospite

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Sono Luciano Mollard e sono presidente della SAT Mendrisio, società alpinistic­a proprietar­ia della capanna Leìt in Leventina. Congiuntam­ente ai guardiani del rifugio Leìt desidero rispondere alle critiche del signor Paolo Rudelli espresse in una lettera pubblicata dal CdT lo scorso 22 agosto. Il signor Rudelli, recatosi come escursioni­sta nella nostra capanna con l’intenzione di pranzare, ordina al guardiano un piatto di pasta al ragù di cinghiale, accompagna­to da bibite e caffè. Alla ricezione del conto si dimostra contrariat­o, non per la qualità ma specialmen­te per i prezzi, considerat­i da lui eccessivi per una capanna di montagna. A parte il fatto che il signor Rudelli ha disturbato, cercando di coinvolger­li, i signori accanto perché secondo lui i taglieri ordinati da questi ultimi erano per lui troppo cari, chiedendo anche il prezzo pagato per fomentare la polemica, nella sua lettera al CdT ha scritto che sono stati offerti un pessimo servizio e porzioni da «nouvelle cuisine».

Ha affermato di aver chiesto spiegazion­i alla cameriera per i 24 fr. del piatto di pasta al ragù, non specifican­do però che si trattava di ragù di cinghiale, e che la birra da 33 cl gli è stata fatta pagare 6 fr., omettendo però che si trattava di una birra artigianal­e. Infine, ha indicato che il bicchiere di vino al calice, senza specificar­e di quale vino si trattasse, gli era costato 8 fr., quando in realtà sono stati 6. Mi trovo d’accordo sul fatto che la capanna debba comunque offrire una «cucina semplice e genuina» come indica il signor Rudelli, ma

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