Casse, l’andamento è buono ma l’aliquota scende ancora
/ Nei primi otto mesi dell’anno gli investimenti degli istituti di previdenza hanno reso il 6,1% Stando a uno studio di Complementa, il tasso di conversione è passato dal 5,28% di fine 2023 al 5,23%
Dopo il buon 2023, anche l’anno in corso si sta rivelando positivo per le casse pensioni sul fronte degli investimenti: nei primi otto mesi gli istituti di previdenza hanno ottenuto un rendimento medio del 6,1%, stando a uno studio di Complementa, società di consulenza del settore. Ma per chi andrà in pensione, adesso o nei prossimi anni, arriva la doccia fredda: il tasso di conversione è sceso e continuerà a scendere ulteriormente.
L’anno scorso il rendimento degli investimenti era già stato favorevole, pari al 5,2%, e la tendenza generale si è confermata anche nel 2024. «In particolare i mercati azionari hanno proseguito il trend dopo il rally di fine 2023», ha indicato Thomas Breitenmoser, membro della direzione di Complementa, in una conferenza stampa a Zurigo a meno di 20 giorni dal voto del 22 settembre sulla riforma del secondo pilastro. Gran parte dei rendimenti può essere infatti attribuita alle azioni, ha sottolineato il coautore della ricerca Ueli Sutter. I fondi pensione non hanno acquistato titoli su larga scala, li hanno venduti: malgrado ciò l’aumento dei corsi ha portato a una crescita della percentuale azionaria nei portafogli. «Inoltre le casse pensioni continuano a investire gran parte del loro patrimonio in immobili», ha proseguito Sutter. La quota immobiliare del capitale investito si attesta attualmente al 23%, rispetto al 24% del 2023. «La flessione non è però dovuta alla vendita di edifici, quanto alla migliore performance degli altri investimenti».
Il buon andamento degli affari ha avuto un impatto anche sul grado di copertura, cioè sul rapporto tra il patrimonio esistente e quello necessario per il finanziamento delle prestazioni: esso è salito in media al 112,6% alla fine di agosto, dal 107,6% alla fine del 2023. Nel frattempo però il tasso di conversione (che determina la rendita pensionistica annuale in rapporto al capitale accumulato in precedenza) continua
a scendere: quest’anno i risparmi dei 65.enni sono stati convertiti in pensione a un tasso medio del 5,23% (misto fra parte obbligatoria e sovraobbligatoria). Nel 2023 si era al 5,28%; per non parlare del 2016, quando il dato era ancora ben superiore al 6%. Stando agli esperti di Complementa, l’indicatore scenderà a un livello medio del 5,10% entro il 2029.
Negli ultimi otto mesi il grado di copertura degli istituti è passato in media dal 107,6% al 112,6%