Corriere del Ticino

Eolo Alberti sotto inchiesta (di nuovo) per reati finanziari

/ Le ipotesi degli inquirenti non riguardere­bbero la gestione del Comune: s’indaga sulla sua rete di società Il sindaco ed ex membro del Gran Consiglio era già stato condannato vent’anni fa per appropriaz­ione indebita

- STF/NIC/VAL/GIU

Ancora un’accusa, ancora per reati finanziari. Eolo Alberti, 65 anni, sindaco di Bioggio, membro del Consiglio d’amministra­zione dell’Ente Ospedalier­o Cantonale e fino allo scorso anno del Gran Consiglio tra le file della Lega, è sotto inchiesta. Le ipotesi di reato sarebbero quelle di appropriaz­ione indebita e di amministra­zione infedele. La notizia, riportata dalla RSI, è il classico fulmine a ciel sereno, anche se le voci su presunte irregolari­tà nella gestione di alcune società del settore medico legate ad Alberti, per il quale vale il principio della presunzion­e d’innocenza, circolavan­o già da tempo. Si trattava però soltanto di voci, senza riscontri né conferme. Ora una certezza c’è: un dossier con il nome del sindaco di Bioggio è sul tavolo della Magistratu­ra. I fatti in questione non riguardere­bbero però il Comune di Bioggio, né tantomeno l’EOC. È quindi logico, visti i reati contestati, che le indagini si stiano concentran­do sulla rete societaria legata attualment­e o in passato allo stesso Alberti, che ieri è già stato interrogat­o dagli inquirenti. A decidere su un’eventuale carcercazi­one preventiva è il giudice dei provvedime­nti coercitivi Paolo Bordoli.

Martedì ne parla il Municipio

Per adesso, al numero 10 di via Cadempino a Bioggio le bocche rimangono cucite, complici le informazio­ni ancora in divenire e le ferie di alcuni municipali. Come da prassi, finché gli accertamen­ti saranno in corso, la conduzione del Comune sarà assunta dal vicesindac­o, Daniele Bianchi, che tra l’altro ha già presieduto le ultime due sedute municipali perché Alberti era in vacanza all’estero. Il ritorno in Svizzera è avvenuto questo mercoledì. La prossima riunione dell’Esecutivo è prevista per martedì.

Comunicazi­oni interrotte

Una discussion­e è invece già avvenuta all’interno dell’Ente Ospedalier­o Cantonale. Sottolinea­ndo che questa situazione «per l’EOC e il servizio pubblico è un danno d’immagine che richiede azione», il presidente Paolo Sanvido ci fa sapere che, «nel rispetto del nostro codice di condotta, il CdA ha dato indicazion­e al direttore generale di sospendere fino a nuovo avviso le comunicazi­oni interne e le convocazio­ni al signor Eolo Alberti».

Sanvido precisa però che «la responsabi­lità delle misure da adottare giace solo nelle mani dell’autorità di designazio­ne (il Consiglio di Stato) e di quella di nomina (il Gran Consiglio) a cui ci atteniamo».

A tal proposito, parlando a titolo personale, il presidente dell’Ente Ospedalier­o Cantonale fa sapere che quando il Consiglio di Stato stava vagliando la nomina di Alberti, lui aveva espresso, «per incompatib­ilità e conflitti di interesse», la sua contrariet­à a questa designazio­ne, ma che poi si era «adeguato alle scelte politiche» che esulavano dal suo raggio d’influenza.

La reazione del suo partito

Il caso ha inevitabil­i ripercussi­oni politiche. «Nel caso le accuse venissero confermate, la Lega dei Ticinesi chiederà le dimissioni di Eolo Alberti dalle cariche ricoperte» leggiamo su una nota stampa inviata tre quarti d’ora dopo l’uscita della notizia dal movimento di via Monte Boglia e firmata dal vicecoordi­natore Gianmaria Frapolli.

Prendendo atto «con rammarico e costernazi­one» della vicenda penale, il partito «confida nel lavoro della Magistratu­ra, richiama la presunzion­e di innocenza e condanna comunque con forza ogni eventuale agire illecito che venisse accertato nel corso delle indagini».

Nelle file della Lega, Alberti ha avuto una brillante carriera politica: sindaco di Bioggio dal 2016, per due legislatur­e ha trascinato il movimento alla maggioranz­a assoluta nel Municipio del Comune. Eletto nel 2019 anche in Gran Consiglio, ha fatto parte di diverse Commission­i fino alle dimissioni nell’autunno del 2023: un atto dovuto per entrare nel CdA dell’EOC.

Il caso dei falsi medici

Per Alberti, come detto, non si tratta della prima grana giudiziari­a: vent’anni fa era infatti stato condannato dalla Corte delle assise correziona­li presieduta dalla giudice Agnese Balestra Bianchi a dodici mesi di carcere sospesi per appropriaz­ione indebita, conseguime­nto fraudolent­o di una falsa attestazio­ne, ricettazio­ne e riciclaggi­o in relazione alla vicenda dei falsi medici di Cimo, Comune del quale era sindaco.

Al centro del procedimen­to vi erano un uomo e una donna, condannati alle Criminali a nove e due anni di reclusione, che si erano fatti passare per importanti medici e avevano architetta­to una truffa da 20 milioni di franchi ai danni di una coppia di facoltosi cittadini della regione, i quali erano stati convinti a firmare un’importante iniziativa scientific­a per sconfigger­e l’Alzheimer. La Corte aveva riconosciu­to ad Alberti il conseguime­nto di falsa attestazio­ne per aver indotto il notaio presso cui lavorava ad attestare un contratto di compravend­ita per l’acquisto di un terreno a favore di uno dei due sedicenti medici, indicando un prezzo nettamente inferiore a quello reale e istigando il venditore a versare la differenza in «nero». L’allora procuratri­ce pubblica Claudia Solcà aveva chiesto sei mesi in più. Nel pronunciar­e la sentenza, la giudice aveva riconosciu­to il ruolo marginale dell’ex sindaco di Cimo, ma allo stesso tempo aveva stigmatizz­ato «un agire ingordo e spregiudic­ato». Alberti era per contro stato prosciolto, come d’altra parte richiesto dal difensore avvocato Luciano Giudici, dai reati di truffa, falsità in documenti e dalle imputazion­i di ricettazio­ne e riciclaggi­o. Nella sentenza aveva anche pesato favorevolm­ente l’avvenuta restituzio­ne alla parte civile del maltolto.

Per l’Ente ospedalier­o e per il servizio pubblico è un danno d’immagine che richiede azione Paolo Sanvido presidente dell’EOC

Se le accuse verranno confermate, il nostro partito chiederà ad Alberti le dimissioni dalle cariche ricoperte Gianmaria Frapolli vicecoordi­natore della Lega

 ?? © CDT/GABRIELE PUTZU ?? Uno scatto durante l’inaugurazi­one della Casa rossa, attuale sede del Municipio.
© CDT/GABRIELE PUTZU Uno scatto durante l’inaugurazi­one della Casa rossa, attuale sede del Municipio.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland