Sul fronte ferroviario è una lunga estate caldissima
/ La chiusura di alcune tratte in Italia e in Francia sta complicando la situazione – Bruno Storni: «Ci sono molti cantieri, ma bisogna promuovere le vacanze in treno»
No, almeno questa volta non si parla di canicola. Ma l’estate è calda, anzi bollente, sui binari in Svizzera e nei Paesi limitrofi. La chiusura della galleria di base del San Gottardo, già da un anno, ha infatti complicato i piani relativi al traffico ferroviario che attraversa l’Europa. Ma non è l’unica variabile. Francia, Italia e Germania in questi mesi sono alle prese con numerosi lavori di rinnovamento e di manutenzione. «Ci sono molti cantieri e la situazione è difficile», ci conferma Bruno Storni, consigliere nazionale e membro della Commissione dei trasporti, con cui abbiamo fatto il punto sui lavori in corso e le prospettive future. «La prima brutta notizia è la chiusura per tre mesi della linea ferroviaria Domodossola-Milano», spiega Storni. La società Rete Ferroviaria Italiana ha programmato lavori (dallo scorso 9 giugno al prossimo 8 settembre) sulla tratta AronaStresa, sopprimendo treni e introducendo bus sostitutivi. I tempi di percorrenza, tuttavia, si allungano di almeno un’ora per raggiungere Milano.
«A ciò si aggiunge la chiusura (da ieri fino al 30 agosto, ndr) della linea ferroviaria IselleDomodossola, che è ancora peggio», critica Storni, ricordando che non solo i treni passeggeri, ma anche quelli che trasportano merci non possono transitare da quella tratta. «L’errore è anche della Svizzera, che avrebbe dovuto chiedere di mantenere aperta un’alternativa alla linea di Stresa, facendo passare gli Eurocity da Borgomanero», aggiunge il deputato, che cita però ostacoli tecnici, come le certificazioni per i macchinisti che complicano l’interoperabilità tra Svizzera e Italia. «Un aspetto sul quale occorreva pensarci prima».
È notizia di pochi giorni fa, inoltre, che il traforo del Frejus, in Francia, rimarrà chiuso molto più a lungo del previsto. Il traffico ferroviario, chiuso in seguito a una frana nell’agosto 2023, non riaprirà prima del mese di marzo del 2025. «Chiuso il Frejus, la Arona-Stresa per tre mesi e ora totalmente il Sempione, buona parte deI traffico merci è deviato sul San
Gottardo». E la Germania? «Ha un ritardo tremendo nella manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria. Per recuperare hanno iniziato a chiudere completamente intere tratte per svariati mesi. C’è però una buona notizia. Nel 2024, a differenza degli altri anni, in Europa hanno coordinato le chiusure totali».
Oltre ai lavori di ripristino a causa di incidenti o disastri naturali (come il San Gottardo o il Frejus), i lavori servono a migliorare l’infrastruttura ferroviaria. Per Storni è necessario investire: «Dobbiamo assolutamente sviluppare il traffico internazionale. Le linee ferroviarie all’estero non sono al passo con i tempi: penso ad esempio alla tratta Chiasso-Milano oppure da Zurigo verso Monaco o Stoccarda, la Ginevra-Lione e la Sempione-Domodossola. Ma l’obiettivo è quello di promuovere questa forma di turismo: sempre più persone devono poter scegliere il treno per andare in vacanza, anche d’estate».
Dalla Svizzera non è però sempre facile optare per il treno, a maggior ragione se molte tratte sono chiuse (l’Italia, ad esempio, anche nei prossimi anni continuerà a eseguire i lavori principalmente d’estate e per migliorare la tratta tra Milano e Chiasso ci vorranno anni) e il costo dei biglietti è elevato, in particolare per i treni notturni. «Il problema è che questi trasporti a lunga percorrenza, a differenza di quelli regionali, devono autofinanziarsi. Le FFS - conclude Storni non possono proporre mete lontane e poi essere in perdita. Pertanto, lo possono fare solo se è finanziariamente sostenibile. E dunque il prezzo sale». Per i viaggiatori in partenza dal Ticino (cantieri permettendo), una novità entrerà in vigore a partire dal 2026: il treno diretto Lugano-Amburgo, con due collegamenti al giorno.
Per Bruno Storni le linee ferroviarie all’estero non sono al passo con i tempi