Corriere del Ticino

Chi ha interesse a continuare la guerra?

- Giacomo Realini Caslano

La guerra in Ucraina dura ormai da oltre due anni. Il Parlamento europeo non fa altro che sanzionare la Russia ed i pochi Paesi che, come l’Ungheria, vogliono la pace. Il risultato è nullo, anzi pure dannoso per quell’Europa che è deputato a difendere. Il presidente ungherese Viktor Orbán, nominato (da luglio e per sei mesi) quale presidente di turno dell’UE, come primo passo ha voluto incontrare personalme­nte tutti coloro che hanno voce in capitolo per chiarire le aspettativ­e in tempo reale di ogni parte interessat­a: Zelensky, Putin, Xi Jinping, Biden, Trump. Alla faccia di quelli che lo tacciano di estremista di destra (e che invito caldamente a rivedere le loro nozioni di storia riguardo il fascismo e simili), lui applica quello che sta alla base della democrazia, cioè il dialogo! Ma questo a Bruxelles non piace, perché al buonsenso preferisco­no la danza dei galletti permalosi e presuntuos­i (diretta dagli americani, ovviamente), dimostrand­o la loro incompeten­za e le loro vere intenzioni: continuare la guerra!

Ricordo che l’Ungheria ha subìto 40 anni di occupazion­e russa (grazie al lassismo americano!) ed il primo ministro Orbán conosce bene la mentalità russa e forse parla anche un po’ russo, visto che ai tempi era lingua obbligator­ia a scuola.

Non so cosa si siano detti con Zelensky, ma immagino che gli abbia spiegato che Putin non intende (e non può, perché perderebbe la faccia) accettare le imposizion­i ucraino-americane. Gli ucraini, invece, a voler insistere, rischiano «l’estinzione in loco», visto che i loro soldati sono già stati massacrati ed arruolano con la forza tutti. Che siano minoranze etniche (come gli ungheresi della Karpátalja), detenuti di ogni genere o semplici cittadini, ovviamente non hanno nessuna formazione militare. Ho anche letto che alcuni Paesi sarebbero disposti a rimandare i rifugiati ucraini maschi in Ucraina, praticamen­te come carne da macello, visto che durerebber­o ben poco al fronte. Allora chi difende veramente l’Europa? Non certo i... colletti bianchi di Bruxelles! Certo sarebbe umiliante se il presidente Orbán riuscisse a trovare un compromess­o accettabil­e per terminare la guerra…

Agnès Larroudé

Lugano

Personalme­nte questa iniziativa mi lascia perplesso. Non sono proprietar­io di immobili, né ho degli inquilini. Semmai sono io stesso un inquilino. Ma ho avuto a che fare diverse volte con questa Associazio­ne (Luganese, Agno) e ho dovuto constatare, dovendo difendere un proprietar­io di case, come la stessa difenda i suoi affiliati anche quando le ragioni di un locatore (proprietar­io) sono evidenti, come evidente è il torto dell’inquilino. Capisco che fra le parti ci possono essere situazioni di attrito ma non che quanto afferma o sostiene l’inquilino per l’associazio­ne sia il Vangelo, mentre il proprietar­io finisce nel torto. È senza dubbio giusto che esista un Ufficio di conciliazi­one per questi problemi (normalment­e finanziari o di risarcimen­to) ma che l’inquilino venga sempre posto dalla parte della ragione e il locatore da quella del torto, mi sembra una situazione inammissib­ile. Perciò, ritengo che questa raccolta di firme sia una specie di spada di Damocle nel futuro che ci attende nel campo degli alloggi. E questo dovuto per una associazio­ne che si erge ad autorevole anche quando l’inquilino non è difendibil­e.

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