Corriere del Ticino

Ancora voci sul ritiro di Biden Trump vuole «unire il Paese»

/ Indiscrezi­oni sul presidente: «Potrebbe ritirarsi questo fine settimana» – I leader dem di Camera e Senato: «Se resta, il pericolo è la distruzion­e del partito» – Alla convention di Milwaukee nomina definitiva per The Donald

- MILWAUKEE / WASHINGTON

La pressione sul presidente USA Joe Biden affinché si dimetta è molto forte. Ieri, tra le varie voci che si sono inseguite per tutta la giornata, c’è stata quella lanciata dal portale di news Axios che ha riferito che Biden «in privato è rassegnato alle crescenti pressioni e ai sondaggi negativi» e che potrebbe dimettersi da candidato alla Casa Bianca 2024 già questo fine settimana. In serata, è poi filtrata dall’entourage politico di Biden un’altra terribile constatazi­one: «Siamo vicini alla fine. C’è la palpabile sensazione che le cose siano cambiate e che alcuni dei più agguerriti sostenitor­i del presidente ritengano che possa farsi da parte». Di fatto, in queste ore Biden è sotto stress: è stato trovato positivo al Covid per la terza volta in due anni ed è in quarantena nella sua casa del Delaware, in preda a profondi dubbi circa la propria candidatur­a. «Il presidente è impegnato a guarire dal Covid ma sta continuand­o a lavorare sui dossier principali» ha assicurato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, dicendosi fiducioso che Biden sarà in grado di incontrare a Washington il premier israeliano Netanyahu lunedì prossimo (vedi sotto).

Tuttavia, all’isolamento per il virus si è aggiunto l’isolamento politico. Pure Barack Obama, icona dem, avrebbe confidato di essere preoccupat­o per i sondaggi e la fuga dei donatori e di ritenere che non ci sia nessuna chance per Biden di vincere queste elezioni. Nancy Pelosi, invece, dopo aver lavorato dietro le quinte spingendo deputati di primo piano come Adam Schiff a chiederne pubblicame­nte il ritiro, avrebbe parlato con l’amico Joe pregandolo

di farsi da parte per il bene del partito che, con una sua candidatur­a, rischia di perdere anche il controllo del Senato. L’ex speaker della Camera avrebbe usato toni forti. Stesso concetto gli avrebbero fatto presente il leader dei dem alla Camera Hakeem Jeffries e quello al Senato Chuck Schumer: «Il pericolo è la distruzion­e del Partito democratic­o» è stato l’appello.

Lui va al massimo

E poi c’è Trump, reduce da ore di gloria dopo l’attentato. Nella notte conclusiva della convention rep nel Fiserv Forum di Milwaukee, sotto una pioggia di 100 mila palloncini rossi, bianchi e blu e sotto gli occhi delle tivù di tutto il mondo, di 2.429 delegati, di migliaia di giornalist­i e di tutti i famigliari,

compresi Melania e Ivanka (finora assenti), è previsto – alle 21 locali, le 4 della notte tra giovedì e venerdì in Svizzera – il discorso di The Donald per l’accettazio­ne della nomina a candidato rep per la Casa Bianca 2024. A presentare Trump, il CEO dell’organizzaz­ione di arti marziali miste Ultimate Fighting Championsh­ip, Dana White: l’uomo giusto per valorizzar­e la reazione combattiva del tycoon anche dopo il tentato assassinio. Quello di Trump – apparso ogni sera alla convention con una benda bianca sull’orecchio destro ferito, diventata trendy tra i delegati– è il primo discorso pubblico dopo l’attentato. I previsti punti fondamenta­li sono: unità del partito e del Paese, il programma America first, con gli alleati che devono pagare di più per

la difesa, i dazi commercial­i e i migranti al confine col Messico, dove riprenderà la costruzion­e del muro, pugno duro su Cina e Iran, pieno sostegno a Israele e pace negoziata in Ucraina.

Gli errori di Grok

A latere di tutto questo, qualche polemica su Grok,il software AI capace di generare contenuti e lanciato da Elon Musk per gli utenti premium di X. Messo alla prova dopo l’attentato a Trump, ha diffuso notizie false: ha identifica­to Kamala Harris come soggetto della sparatoria, il presunto attentator­e come «di estrema sinistra» e ha detto che ad essere ucciso al comizio di Trump è stato l’attore di Mamma ho perso l’aereo 2 (a causa di un cameo di Trump nel film del 1992).

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©EPA/ALLISON DINNER Ogni sera Trump si è presentato puntualmen­te alla convention di Milwaukee, accolto da standing ovation.

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