Corriere del Ticino

UDC: «Pronti a passare dal popolo»

MOLTIPLICA­TORE DIFFERENZI­ATO / I democentri­sti si scagliano contro la proposta del Governo di congelare «cinque minuti a mezzanotte» la misura fiscale prevista dalla riforma cantonale

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«Il Consiglio di Stato invece di giocare all’attacco con riforme per rilanciare il nostro Cantone preferisce giocare in panchina bloccando l’introduzio­ne del moltiplica­tore differenzi­ato per i Comuni». È quanto si legge in una nota stampa diffusa ieri dall’UDC, dopo che il Governo cantonale due settimane fa ha proposto tramite messaggio di congelare la misura per cinque anni, in particolar­e «di sospendere la possibilit­à di fissare il moltiplica­tore delle persone giuridiche (PG) al di sotto di quello delle persone fisiche (PF)». Secondo la proposta governativ­a che deve ancora essere discussa in Parlamento, dal 2025 al 2029 compreso, il moltiplica­tore delle PG potrà unicamente essere uguale o superiore a quello delle PF. E, in quest’ultimo caso, quello delle PG non potrà essere superiore di oltre 60 punti rispetto a quello delle PF.

I timori e la scelta

La decisione del Consiglio di Stato fa seguito ai timori espressi da diversi Enti locali, incluse alcune città come Lugano. La misura, la cui entrata in vigore (sulla carta) è prevista il 1. gennaio 2025, fa parte dell’ultimo pacchetto di disposizio­ni della riforma fiscale cantonale votata dal Gran Consiglio nel 2019 (che prevede anche la riduzione dell’aliquota cantonale sull’utile delle società dall’8% al 5,5%) in risposta all’approvazio­ne popolare del nuovo quadro fiscale federale. Tra queste misure la riforma cantonale prevede infatti la possibilit­à per i singoli Enti locali di differenzi­are il prelievo fiscale tra persone fisiche e persone giuridiche, facendo cioè capo al cosiddetto moltiplica­tore comunale differenzi­ato. Una possibilit­à che ha messo in allarme città come Lugano per la temuta concorrenz­a fiscale che la misura potrà generare.

«Nessun passo indietro»

Se il Municipio di Lugano e altri Comuni chiedono «cinque minuti a mezzanotte di non applicare la misura», si legge sulla nota, l’UDC è intenziona­ta a difendere quanto votato dal Gran Consiglio nell’autunno del 2019, «non escludendo qualora si rendesse necessario, di passare dal popolo».

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