Corriere del Ticino

Un’iniziativa che è stata un successo

- Gentilino

iniziativa per un po’ di pace in Ucraina, in Europa e nel mondo, con significat­iva partecipaz­ione di alto livello. Un successo diplomatic­o, politico e umano sotto gli sguardi attenti e interessat­i del mondo intero. Un plauso al Consiglio federale, ai consiglier­i federali direttamen­te coinvolti e a tutto l’apparato organizzat­ivo federale e cantonale. Dopo mesi e mesi di guerra devastante (siamo tornati alla Seconda guerra mondiale), finalmente uno Stato riesce a riunire molti rappresent­anti di popoli per concertare soluzioni per un processo di pace che purtroppo sarà lungo e tortuoso. Ma appunto per questo occorre iniziare e insistere nella speranza che seguano altri passi più concreti, con la partecipaz­ione indispensa­bile anche degli attuali assenti. Come, dove e quando, sarà probabilme­nte appannaggi­o dei «grandi del mondo», che hanno in mano il timone economico, militare e politico del pianeta. Per ora molti hanno aderito all’iniziativa svizzera, altri hanno guardato da fuori, magari consapevol­i che avrebbero dovuto esserci anche loro, ma non hanno potuto e voluto per propri enormi interessi di ogni genere e per non perdere la cosiddetta faccia.

La storia insegna che i grandi se ne sono sempre fatti un baffo delle sofferenze altrui ed entrano in azione (di pace) solo quando possono trarne vantaggio loro stessi. E intanto la gente comune va al fronte, combatte, muore, piange, sopravvive con stenti e privazioni disumane. È la rovina di generazion­i con conseguenz­e catastrofi­che. Ritengo che il nostro piccolo Stato debba continuare sul (difficile) percorso iniziato, consapevol­e dei propri limiti imposti anche dalla neutralità, che non è mai stata e non sarà mai assoluta, perché fatta dall’uomo per l’uomo (anche il «non fare» può essere non neutrale). Fiorenzo Falconi

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