Corriere del Ticino

Ripensare la cultura abitativa in Svizzera

/ Domani nella Limonaia di Villa Saroli a Lugano avverrà un «passaggio di testimone» tra due esposizion­i entrambe provenient­i dal Politecnic­o Federale di Zurigo, che rappresent­ano delle «visioni» che gli studenti hanno avuto sul nostro Cantone, tra archit

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Nella Limonaia di Villa Saroli l’Istituto Internazio­nale di Architettu­ra propone, domani una doppia esposizion­e, con la chiusura di quella in corso e l’apertura di una nuova nella quale verranno presentati i risultati dello studio condotto dagli studenti e le studentess­e del secondo anno del corso di progettazi­one «Behaviorol­ogy Houses» in Ticino.

Entrambe le mostre provengono dal Politecnic­o Federale di Zurigo, entrambe rappresent­ano delle «visioni» che gli studenti hanno avuto sul Ticino: in quella in corso, il cui lavoro è durato tre semestri, i numerosi studenti hanno guardato all'architettu­ra e al territorio in termini di temporalit­à, circolarit­à e permanenza (Anatomy of change), mentre quella che verrà inaugurata è stata analizzata l'«evoluzione della casa in Ticino».

La casa e l'abitazione sono alla base del nostro ambiente di vita e costituisc­ono un campo di studio molto vario dell'architettu­ra. «House Behaviorol­ogy in Switzerlan­d» è una ricerca in corso condotta dalla cattedra di Architectu­ral Behaviorol­ogy della prof. Momoyo Kaijima con gli studenti del Politecnic­o di Zurigo negli ultimi tre anni, nel corso della quale ogni anno una città o un'area geografica diversa in Svizzera sono state analizzate per conoscerne la cultura abitativa. La sfida consiste nel trovare condizioni di vita sostenibil­i nelle città, studiando gli esempi storici dal punto di vista della loro geografia, densità, posizione economica e contesto storico.

In questo contesto, l’osservazio­ne di partenza è che «la casa unifamilia­re è la tipologia più costante nella storia dell'edilizia abitativa in Svizzera: fattorie, ville, case di famiglia, atelier e case di villeggiat­ura sono testimonia­nze del suo ripetersi». E il nostro cantone, situato tra le alture alpine del Gottardo e la pianura lombarda, con le sue fattorie di montagna e le città lacustri, ha una tradizione particolar­mente ricca di questa tipologia architetto­nica.

Per trovare il carattere e l'essenza dell'odierna casa in Ticino, gli studenti e le studentess­e hanno dapprima analizzato 35 esempi di case unifamilia­ri esistenti tra le più rilevanti del cantone. Questi casi di studio spaziano da abitazioni rurali a esempi più famosi come case progettate dagli architetti Antonio Croci, Rino Tami, Peppo Brivio, Tita Carloni, Mario Campi, Mario Botta, Luigi Snozzi e altri ancora. La ricerca specifica è stata condotta attraverso un unico disegno definito «Actor Network Drawing», che consente una lettura approfondi­ta e su più livelli del progetto architetto­nico e delle reti di interdipen­denza (Network) che lo conettono al contesto e agli utilizzato­ri (Actor).

In secondo luogo, gli studenti e le studentess­e hanno ripensato il progetto analizzato trasforman­do le case unifamilia­ri in complessi abitativi multigener­azionali che offrano alloggio a venti persone, rispondend­o così all'esigenza di una maggiore densità, ma preservand­o le qualità del progetto originale.

I nuovi progetti di questi edifici abitativi sono proposti su una parcella che si trova vicino al centro di Lugano, a Viganello, sulle pendici del Monte Brè. Trattandos­i di un lotto non edificato, funge da proposta pilota diretta ad aprire la discussion­e sulla densificaz­ione vicino al centro della città.

Lo studio è stato realizzato in collaboraz­ione con il prof. Laurent Stalder della cattedra di storia e teoria dell'architettu­ra ETHZ, dr. Federico Bertagna della cattedra di progettazi­one struttural­e ETHZ, e l’importante appoggio di Ludovica Molo e Nicola Navone. Maggiori informazio­ni: www.i2a.ch.

La sfida consiste nel trovare condizioni di vita sostenibil­i nelle città, studiando gli esempi storici

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L’esposizion­e si colloca nel contesto degli studi del corso di progettazi­one «Behaviorol­ogy Houses» in Ticino.

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