Corriere del Ticino

I Verdi puntano tutto sul solare «L’alternativ­a migliore all’atomo»

/ Lanciata l’iniziativa per inserire nella Costituzio­ne l’obbligo di installare pannelli fotovoltai­ci su tetti e facciate Gysin: «La Svizzera è in ritardo» – Schmid (PLR): «Bisogna mantenere in attività più a lungo le centrali nucleari esistenti»

- Luca Faranda

Il netto sì alle urne di domenica è solo l’inizio. «Ora bisogna andare avanti». Ma in quale direzione? La «legge federale su un approvvigi­onamento elettrico sicuro con le energie rinnovabil­i» inizia già a dividere: da una parte i gestori degli impianti idroelettr­ici chiedono alle associazio­ni ambientali­ste di non far ritardare - a suon di ricorsi - i progetti previsti. Dall’altra, invece, i Verdi vogliono ora puntare tutto sullo sviluppo del fotovoltai­co.

«Dopo la netta approvazio­ne della legge sulle energie rinnovabil­i di domenica, questo è il logico passo successivo», ha spiegato in conferenza stampa la presidente dei Verdi, Lisa Mazzone, lanciando ufficialme­nte «l’iniziativa solare». Di cosa si tratta? Gli ecologisti chiedono che tutti i nuovi edifici e le ristruttur­azioni più importanti siano dotati di tetti, facciate e infrastrut­ture adeguate per produrre energia rinnovabil­e. L’obbligo, tranne alcune eccezioni, riguarda anche gli edifici esistenti, che dovranno essere equipaggia­ti con i pannelli «entro 15 anni», o al più tardi entro il 2050, per evitare troppi casi di rigore. Gli ecologisti - sostenuti dal PS e da varie associazio­ni - avranno tempo fino a dicembre 2025 per raccoglier­e le 100 mila firme necessarie.

Il compromess­o va corretto

Con l’approvazio­ne della Legge sull’elettricit­à (che deve ancora entrare in vigore), in futuro solo «i tetti o le facciate degli edifici nuovi con una superficie determinan­te superiore a 300 metri quadrati vanno dotati di impianti solari». Gli ecologisti, già durante i dibattiti, avevano proposto di estendere questo obbligo, ma alla fine il Parlamento ha optato per il compromess­o. «Per noi Verdi si tratta di una decisione mancata, che a nostro modo di vedere

va corretta. Il popolo avrà la possibilit­à di esprimersi», ci fa sapere la consiglier­a nazionale Greta Gysin. Per l’ecologista ticinese «i tetti, dove c’è un irraggiame­nto solare sufficient­e e dove non sono protetti per altre norme, sono ideali per la produzione di energia. La Svizzera è fortemente in ritardo rispetto ad altri Paesi europei nello sviluppo del fotovoltai­co».

Sfruttato il 10% del potenziale

Le stime indicano che oggi la Svizzera sfrutta solo un decimo del potenziale di energia solare degli edifici e nelle infrastrut­ture. Troppo poco, per gli ecologisti. I calcoli dell’Ufficio federale dell’energia indicano che si potrebbero (teoricamen­te) produrre fino a 70 terawattor­a (TWh) all’anno (a titolo di confronto, nel 2023 il consumo annuale era di circa 56 TWh).

«Domenica è stato dato un segnale importante (i sì hanno raggiunto il 68,7%, ndr): la popolazion­e sostiene la svolta energetica e climatica. Le condizioni quadro sono migliorate notevolmen­te, ma dobbiamo accertarci che queste installazi­oni vengano realizzate nei prossimi anni», sottolinea Gysin.

Per Aline Trede, presidente del gruppo parlamenta­re dei Verdi, il sole è una fonte inesauribi­le di energia. «E splende gratuitame­nte per tutti», aggiunge la consiglier­a nazionale bernese.

A suo avviso, oltre ai privati ne potranno approfitta­re anche le aziende (in particolar­e chi consuma molta energia) e tutta l’economia attraverso investimen­ti e posti di lavoro supplement­ari, poiché il settore è in piena espansione. «Si tratta di una risposta al nucleare e anche alle energie fossili, che spesso bisogna importare dall’estero», sottolinea Trede. «In questo modo - conclude poi Mazzone - si potrà pure uscire dalla nostra dipendenza dal nucleare».

Vecchie e nuove centrali

Già, l’atomo. Un tema che torna ciclicamen­te a ogni sessione parlamenta­re: a marzo il Consiglio degli Stati ha approvato un postulato che chiede di valutare la possibilit­à di mantenere in vita più a lungo le attuali centrali, nonché di considerar­e l’idea di costruire impianti di nuova generazion­e. Ieri il tema è arrivato anche sui banchi del Consiglio nazionale, ma senza successo. La Camera del popolo (per 97 voti a 88) ha respinto un postulato di Erich Hess (UDC/BE) che chiedeva di studiare le condizioni necessarie per la costruzion­e di nuove centrali nucleari con reattori di terza o quarta generazion­e.

Il discorso, tuttavia, non finisce qui. «In Svizzera l’approvvigi­onamento energetico non è assicurato», ci spiega il «senatore» Martin Schmid (PLR/GR), membro della Commission­e dell’energia. «Con il voto di domenica abbiamo tracciato la rotta, ma siamo ancora lontani dagli obiettivi. Per questo dobbiamo cercare di mantenere in attività il più a lungo possibile le centrali nucleari esistenti. Allo stesso tempo bisogna sviluppare le energie rinnovabil­i come ha chiesto la popolazion­e. I progetti, però, non sono ancora realizzati e per alcuni ci vorranno anche decenni», aggiunge il consiglier­e agli Stati, che si aspetta ora un’accelerazi­one, in particolar­e nell’approvazio­ne dei progetti idroelettr­ici.

La popolazion­e sostiene la svolta energetica e climatica, dobbiamo accertarci che adesso i progetti vengano realizzati Greta Gysin consiglier­a nazionale Verdi

Proposta inutile ed estrema

Sull’iniziativa solare dei Verdi, Schmid è scettico. «Non credo sia una buona idea. Non serve un obbligo per tutte le case o gli edifici. Domenica, ad esempio, il canton Sciaffusa ha respinto nettamente questa proposta (l’iniziativa dei Giovani Verdi è stata bocciata dal 60,6% dei votanti, ndr). Al contrario, l’atto mantello approvato alle urne rappresent­a una via molto più sensata. È così che deve avvenire la promozione del solare: non serve una soluzione così estrema, con un obbligo che si applichere­bbe anche ai tetti rivolti a Nord». Il grigionese è però cauto anche sulle nuove centrali nucleari: «Penso che il divieto tecnologic­o verrà soppresso. Ma per costruire un nuovo impianto servono soldi e tempo, almeno vent’anni. A breve termine abbiamo bisogno di potenziare la produzione con le rinnovabil­i».

L’approvvigi­onamento non è garantito, bisogna mantenere il nucleare e allo stesso tempo sviluppare le energie rinnovabil­i Martin Schmid consiglier­e agli Stati PLR

 ?? © KEYSTONE/BALLY ?? Per i Verdi bisogna sfruttare maggiormen­te il potenziale sui tetti e le facciate.
© KEYSTONE/BALLY Per i Verdi bisogna sfruttare maggiormen­te il potenziale sui tetti e le facciate.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland