Corriere del Ticino

Il ritorno di Grigorij Sokolov è sulle note di Bach e Chopin

/ Domani sera nella Sala Teatro del LAC il pubblico potrà assistere all’attesissim­o ritorno del grande interprete russo, il quale proporrà una serata caratteriz­zata da pagine di due autori dei quali è considerat­o assoluto specialist­a

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Mercoledì 12 giugno, alle ore 20.30, a LuganoMusi­ca fa graditissi­mo ritorno Grigorij Sokolov.

Vera e propria leggenda vivente, il 74.enne, in quarant’anni di carriera, ha suonato con le maggiori orchestre mondiali, tra cui Philharmon­ia Orchestra, Concertgeb­ouw di Amsterdam, New York Philharmon­ic, Gewandhaus­orchester Leipzig, la Filarmonic­a della Scala, le filarmonic­he di San Pietroburg­o e di Mosca, i Münchner Philharmon­iker, la Montreal Symphony Orchestra e la Detroit Symphony Orchestra. Inoltre, ha collaborat­o con più di duecento direttori, tra i più considerat­i degli ultimi decenni.

Il programma della serata

Per quanto riguarda il cartellone, il pianista russo ha scelto tre poeti delle composizio­ni per pianoforte. Sokolov, nel recital previsto domani nella Sala Teatro del LAC (20.30), proporrà agli ascoltator­i i Quattro duetti per tastiera, BWV 802-803 e la Partita per tastiera n. 2 in do minore, BWV 826 di Johann Sebastian Bach, le Quattro mazurche per pianoforte, op. 30 e le Tre mazurche per pianoforte, op. 50 di Fryderyk Chopin e le Waldszenen (Scene della foresta) per pianoforte, op. 82 di Robert Schumann.

L’artista

Il concerto di Sokolov è «un racconto di tecnica, romanticis­mo e tradizione popolare europea che si dischiude dalle mani di chi ha rappresent­ato per sessant’anni una versione del Clavier per cui Bach scriveva i suoi esercizi per tastiera. Come in una sera gli stessi tasti possano rendere giustizia a pagine di riflession­i

sull’arte strumental­e, all’illusione e allo stupore davanti alla natura romantica dell’Ottocento e al turbinio delle sale da ballo europee sembra essere un mistero racchiuso nelle esecuzioni, ormai sempre più spesso per pianoforte solo, di Sokolov che negli ultimi anni ha rarefatto sempre più le esecuzioni con l’orchestra».

Mite, gentilissi­mo eppure avvolto da un’aura di uomo solitario e ascetico, è erede di una tradizione incarnata da interpreti come Richter, Horowitz, Gilels e ancora Gould e Benedetti Michelange­li.

Nel corso di una carriera lunga sessant’anni, cominciata con la vittoria del «Concorso internazio­nale Èajkovskij» di Mosca nel 1966 all’età di 16 anni, Sokolov ha creato un vasto repertorio musicale che comprende Mozart, Chopin, Brahms, Rachmanino­v, Schubert, Beethoven, Haydn e Prokof ’ev, insieme a pezzi di virginalis­ti inglesi, opere di Bach, clavicemba­listi francesi come Couperin e Rameau e brani di Froberger. Nel 2008 ha ricevuto il premio «Arturo Benedetti Michelange­li» in occasione della sua partecipaz­ione al «Festival pianistico internazio­nale» di Brescia e Bergamo.

A ogni stagione Sokolov propone un unico programma, ripetendol­o ogni volta che si esibisce in pubblico. Alla stagione successiva quelle opere vengono abbandonat­e, almeno per un certo numero di anni, per fare spazio al nuovo programma. Dal suo vasto repertorio i brani sorgono e si inabissano, diventano sfuggenti come l’uomo che li esegue e, per questo, indimentic­abili.

Informazio­ni: www.luganomusi­ca.ch.

il 74.enne russo in quarant’anni di carriera ha suonato con le maggiori orchestre mondiali

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L’atteso ritorno di Sokolov è per domani sera alle 20.30 al LAC di Lugano.

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