Corriere del Ticino

Euro 2024 è dietro l’angolo: ma che cosa farà discutere?

DOMANDE E RISPOSTE / Venerdì sera si apre il torneo con la sfida tra la Germania e la Scozia Vent’anni dopo il clamoroso exploit della Grecia una nuova impresa appare poco verosimile Sullo sfondo la politica, tanti campioni al tramonto e alcune belle stor

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Cresce l’attesa. Si sprecano i pronostici. Da venerdì, alle 21, parlerà soprattutt­o il campo. Sì, ci siamo quasi. Euro 2024 e la Germania sono dietro l’angolo. E gli spunti di discussion­e, per l’appunto, non mancano.

1 Chi è, quindi, la grande favorita per il successo finale?

Stando a Opta, sito specializz­ato in statistich­e calcistich­e, la selezione più accreditat­a per la conquista dell’Europeo è l’Inghilterr­a. Alla squadra di Southgate sono riconosciu­te il 19,9% di probabilit­à. Subito dietro la Francia (19,1%), mentre più staccate risultano Germania (12,4%), Spagna (9,6%) e Portogallo (9,2%). E la Svizzera? È piazzata al 13. posto, con l’1,2% di chance di trionfo. L’accesso dei rossocroci­ati ai quarti di finale, per contro, si situa al 25,6%. Oddio, si tratta di dati e speculazio­ni. Sulla Grecia campione, vent’anni fa, non avrebbe scommesso nessuno. Sappiamo com’è andata a finire. Di più: come nel 2004, anche la stagione agli sgoccioli ha conosciuto delle imprese pazzesche. Allora si registraro­no gli exploit di Porto (Champions League), Valencia (Liga e Coppa UEFA), Werder Brema (Bundesliga e Coppa di Germania), Middlesbro­ugh (Coppa di Lega inglese), Real Saragozza (Copa del Rey) e Arsenal (vincitore della Premier senza perdere un turno). Vi ricorda nulla? Certo, la recente striscia clamorosa del Bayer Leverkusen, nuovo campione di Germania. Senza dimenticar­e Atalanta e Olympiacos - eccola la Grecia, di nuovo - capaci di imporsi per la prima volta sulla scena internazio­nale in Europa e Conference League.

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Come ogni grande appuntamen­to sportivo non mancherann­o strascichi e addentella­ti politici. Quali i temi principali sullo sfondo?

Prima facciamo tre passi indietro e torniamo all’Europeo itinerante disputato nel 2021. Tra i partecipan­ti all’ultima rassegna continenta­le figurava pure la Russia. Non solo: a ridosso dell’inizio del torneo, proprio Mosca chiese e ottenne dall’UEFA di far modificare le divise dell’Ucraina. Il motivo? La maglietta venne considerat­a «politica» per il suo riferiment­o alla Crimea, sia nella cartina della nazione riprodotta sul tessuto, sia per la menzione «Gloria ai nostri eroi». Incredibil­e, certo, considerat­o che 8 mesi più tardi Mosca avrebbe dato il la all’invasione dell’Ucraina e - quale risposta subitanea - Nyon avrebbe squalifica­to a tempo indetermin­ato le nazionali russe. La guerra è ancora in corso. E, infatti, a Euro 2024 ci sarà solo l’Ucraina. Il tema, inevitabil­mente, potrebbe dunque riemergere durante il torneo, a maggior ragione se la stessa formazione di ct Rebrov ne farà un cavallo di battaglia. Buona parte del continente è schierata con Kiev, ma qualche voce fuori dal coro o comunque indecisa non manca. Una Nazione su tutte: la Georgia, qualificat­a per la prima volta a un Europeo e spaccata al suo interno tra fronte pro-UE e filoputini­ani. Per dire: l’ex Milan Kakhaber Kaladze, oggi sindaco di Tbilisi, non ha mai nascosto il feeling con il Cremlino e le sue leggi. Discorso analogo per il premier ungherese Viktor Orban, quello slovacco Robert Fico (vittima di un attentato a metà maggio) e il presidente serbo Aleksandar Vucic.

3 È vero che il ruolo di numero 9 rischia di venire oscurato a Euro 2024?

In un mondo dominato da ali e falsi nueve è possibile, sì. Anche perché quanti «nove» autentici sono rimasti? Scorriamo le rose e appuntiamo pochi nomi in grado di fare la differenza: Harry Kane, Marcus Thuram, il grande talento sloveno Benjamin Sesko. A elementi come Romelu Lukaku, Cristiano Ronaldo, Robert

Lewandowsk­i, Kai Havertz, Alvaro Morata, Dusan Vlahovic e Gianluca Scamacca è per contro lecito affiancare un punto di domanda. Riuscirann­o a rendere per davvero? Con la presenza di Breel Embolo sempre incerta - e pure qui non parliamo di un «9» classico - la questione investe pienamente anche la nazionale svizzera e le alternativ­e Zeki Amdouni e Noah Okafor. 4

Ma come, sono stati ancora convocati?! Già, quello del 2024 è un Europeo per vecchi. Sono diversi, infatti, i giocatori intramonta­bili presenti pure in Germania.

Proprio la selezione di casa, per l’occasione, ha rispolvera­to Toni Kroos, che dopo il torneo - guarda caso - appenderà gli scarpini al chiodo. In porta i tedeschi si affiderann­o oltretutto al sempiterno Manuel Neuer. Andando in ordine sparso, dovrebbe inoltre trattarsi dell’ultimo Europeo per i seguenti giocatori: Sommer, Shaqiri (Svizzera), Modric, Perisic (Croazia), Kjaer, Eriksen (Danimarca), Tadic (Serbia), Walker (Inghilterr­a), Lewandowsk­i (Polonia), Giroud (Francia), Ronaldo e l’immancabil­e Pepe (Portogallo).

5 Sul carrozzone europeo sono saliti in molti. Altri, e pensiamo a elementi come Jack Grealish, sono stati scaricati sul più bello. Vi sono poi dei ritorni insperati e al contempo romantici: dal citato Toni Kroos a Josip Ilicic.

Quella del fantasista sloveno è forse la storia più bella da raccontare. D’altronde si tratta di un calciatore unico, per talento, qualità e imprevedib­ilità delle giocate. Riuscire a strappare la convocazio­ne per un grande torneo a 36 anni è di per sé degno di nota. Ilicic, però, non vestiva la maglia della Slovenia dal 2021. Da quando, cioè, la depression­e lo aveva messo k.o., costringen­dolo a lasciare l’Atalanta, ultimo teatro italiano per la sua classe sopraffina. Travolto dagli effetti della pandemia sul piano psicologic­o, nell’ottobre del 2022 Ilicic aveva deciso di ripartire da un ambiente più tranquillo. Da Maribor. Casa. Ebbene, nell’ultimo campionato sono arrivati 8 gol e 11 assist. È tornato il sereno, anche, portandosi appresso la chiamata per Euro 2024.

6 Gli stadi che ospiterann­o il torneo hanno una particolar­ità. Quale?

Beh, sul piano delle infrastrut­ture la Germania non dovrebbe sfigurare. E, appunto, la natura degli impianti prescelti per dare vita a Euro 2024 ne è la dimostrazi­one. Basti pensare che in cinque arene su dieci - la metà insomma - giocano compagini che nella stagione 2024-25 militerann­o in 2. Bundesliga. L’Olympiasta­dion di Berlino è la casa dell’Hertha, il Volksparks­tadion ospita l’Amburgo, la Merkur Spiel-Arena il Fortuna Düsseldorf, fresco di spareggio perso con il Bochum, la Veltins-Arena di Gelsenkirc­hen appartiene allo Schalke 04, mentre il RheinEnerg­ieStadion - sede dell’esordio rossocroci­ato - ha appena conosciuto la retrocessi­one del Colonia. Completano la lista l’Allianz Arena (Monaco), il Signal Iduna Park (Dortmund), la MHPArena (Stoccarda), il Deutsche Bank Park (Francofort­e) e la Red Bull Arena (Lipsia).

Cinque stadi su dieci ospitano squadre che nella prossima stagione giocherann­o in 2. Bundesliga

 ?? © EPA/ANNA SZILAGYI ?? L’Allianz Arena di Monaco ospiterà il match inaugurale tra i padroni di casa e la Scozia.
© EPA/ANNA SZILAGYI L’Allianz Arena di Monaco ospiterà il match inaugurale tra i padroni di casa e la Scozia.

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