Corriere del Ticino

Festa della musica «a dieta»: meno palchi e qualche cruccio

/ Il 21 e 22 giugno torna l’evento dedicato alle note live – Ad accoglierl­o sarà sempre il centro storico, ma rispetto al passato l’offerta sarà rivista, con meno location dedicate alle esibizioni – Una scelta che crea alcuni malumori

- Lidia Travaini Stefano Lippmann

La motivazion­e e l’entusiasmo sono gli stessi. L’offerta invece sarà rivista, nel senso di ridotta. A Mendrisio sta per tornare uno degli eventi più attesi dell’estate: la Festa della musica. Si terrà come sempre nel centro storico del Magnifico Borgo, il 21 e 22 giugno, dove saranno allestiti i vari palchi su cui si esibiranno decine di artisti.

I palchi non saranno però numerosi come in passato (lo scorso anno erano ben 10, disseminat­i in vari punti del centro mendrisien­se). Quest’anno saranno sostanzial­mente due: uno in piazza del Ponte e uno alla Filanda (più un palco in largo Soldini destinato ai dj set e la location in San Giovanni dedicata alla musica classica). Una scelta, quest’ultima fatta dagli organizzat­ori, che non ha fatto l’unanimità visto che «allontana» dall’evento parte dei ritrovi pubblici e commerci del centro.

Palchi piccoli «sfortunati»

Per capire cosa ci sia dietro questa scelta abbiamo girato la domanda agli organizzat­ori stessi: «Nel 2023 abbiamo notato che i palchi più periferici soffrivano dell’effetto accentrato­re di piazza del Ponte e della Filanda. Non certo a cuore leggero, abbiamo deciso di rimodulare l’offerta, concentran­do la programmaz­ione su questi due palchi ed estendendo il programma completo anche al venerdì sera. È una scelta fatta soprattutt­o per offrire alle band, che va sottolinea­to partecipan­o a titolo gratuito, il miglior contesto possibile in cui esibirsi. Il nostro evento si chiama Festa della musica e ha come principale obiettivo la promozione del libero accesso alla cultura – spiega il comitato promotore prima di entrare nel dettaglio, anche dei malumori sorti –. «Non facciamo astrazione dal luogo in cui siamo inseriti e negli anni abbiamo sempre teso una mano verso gli esercenti e i commercian­ti del nucleo storico di Mendrisio, promuovend­oli e creando le condizioni affinché potessero beneficiar­e del nostro evento. La nostra associazio­ne è formata da volontari che si occupano di organizzar­e una manifestaz­ione musicale. Mantenere attivi i palchi in Corso Bello e in piazzetta Fontana avrebbe comportato un onere finanziari­o e logistico a cui, con le forze attuali, non saremmo più stati in grado di far fronte. Possiamo capire le rimostranz­e di un gruppo estremamen­te limitato di commercian­ti ed esercenti con i quali siamo volentieri aperti e disponibil­i a discutere della possibilit­à di integrare nella programmaz­ione delle prossime edizioni un’offerta musicale da loro gestita e finanziata».

«Difficile fare contenti tutti»

Come anticipato, tra chi sta manifestan­do malumore ci sono alcuni commercian­ti ed esercenti del centro storico. «Gli organizzat­ori hanno comunicato la scelta di ridimensio­nare l’evento ai vari esercenti con una lettera, spiegando di aver deciso di concentrar­e l’offerta perché i palchi laterali erano meno frequentat­i – reagisce il presidente della Società Commercian­ti Mendrisiot­to (SCM) Davide Rampoldi –. Personalme­nte credo che l’evento avesse raggiunto una dimensione difficile da gestire e che, anche vittima del suo successo, abbia suo malgrado dovuto ridimensio­narsi pensando anche a un’ottimizzaz­ione delle risorse e delle attività. Purtroppo è difficile fare contenti tutti, come SCM però continuere­mo a collaborar­e con la Festa della musica, per noi tutte le iniziative sono apprezzate».

Si esibiranno 20 band, a cui si affiancher­anno il programma di musica classica e 12 ore di dj set

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© TI-PRESS/DAVIDE AGOSTA Niente palco in piazzetta Fontana.

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