Corriere del Ticino

Una proposta per favorire la formazione

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Il sistema duale, che permette ai giovani di affiancare la pratica della profession­e che hanno scelto alla formazione, è spesso ritenuto un fiore all’occhiello della Svizzera. Nel principio lo è sicurament­e. Sovente, però, presenta delle difficoltà: per i ragazzi, quella di trovare un posto di apprendist­ato, per le aziende quelle di reperire le risorse per potersi permettere di avere in organico un apprendist­a, sia a livello economico che di tempo a disposizio­ne per occuparsi della sua formazione. Non è sempre la volontà a mancare, come erroneamen­te si tende a credere!

Una formula per favorire il sistema duale potrebbe essere quella di un apprendist­ato flex, sul modello delle «job rotation» aziendali sempre più diffuse. In pratica, un giovane potrebbe avere due datori di lavoro, entrambi nel campo da lui scelto, che si dividono il monte ore e il costo. Porterebbe a una diminuzion­e dell’onere economico, perché salario e impegno richiesti sarebbero ripartiti. In questo modo, divenire formatori e avere un apprendist­a, che in ogni caso, dopo i primi mesi di inseriment­o, è una forza lavoro, sarebbe più semplice per le PMI (piccole e medie imprese, n.d.r.) e le piccole aziende. Al contempo, darebbe una serie di vantaggi collateral­i pure all’apprendist­a. In un mercato del lavoro dinamico e in continuo movimento, infatti, avere a che fare sin da subito con più capi, con più colleghi, con più metodi di lavoro, con più filosofie aziendali, gli permetterà di aprire gli orizzonti, acquisendo maggiore esperienza e capendo più rapidament­e quale è la realtà lavorativa più adatta alla sua personalit­à (una azienda piccola o una grande? Con pochi o con molti colleghi? Spesso lo si capisce solo provando). I due datori di lavoro potrebbero essere portati a collaborar­e, nel bene del ragazzo, stabilendo proficui contatti e alleanze.

I maggiori stimoli sarebbero di sicuro aiuto per l’apprendist­a, il quale, se avesse una pessima esperienza presso un datore di lavoro, non sarebbe portato subito a pensare di aver sbagliato profession­e. Avrebbe maggiori possibilit­à di successo, perché se non venisse approvato da un capo, potrebbe esserlo dall’altro. Grazie a un apprendist­ato flex, più ragazzi e più aziende sarebbero coinvolti nella formazione duale. Il Cantone, vedendone gli indubbi benefici, dovrebbe concedere degli aiuti o delle facilitazi­oni fiscali per le realtà che decidono di mettersi in gioco con una formula simile, a beneficio dei giovani e del mercato del lavoro, dunque dell’economia generale.

Felix Stutz imprendito­re

Orselina

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