Corriere del Ticino

Calcutta fa tappa alla RSI con un concerto speciale

/ Tra la fine del tour europeo e l’inizio delle date estive, l’artista di Latina si esibirà all’Auditorio RSI di Besso Appuntamen­to in diretta su Rete Tre e in livestream­ing sabato 15 giugno alle 20 - Presenta la serata Gian Luca Verga

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«Denominazi­one di un insieme variegato di espression­i musicali proprie della musica pop italiana prodotta, in particolar­e nei primi anni del nuovo millennio, da etichette indipenden­ti». Così sentenzia la Treccani definendo quell’oggetto variegato che è l’«It.pop».

Al netto delle etichette che spesso lasciano il tempo che trovano, il comune denominato­re dell’It.pop probabilme­nte è il linguaggio. Quello che in quel momento è il più aderente a raccontare la generazion­e di riferiment­o, il più adeguato in sostanza a decodifica­re i gesti, le attitudini, i pensieri e le ansie, le melanconie, i piaceri le ambizioni generazion­ali; in sostanza una weltanscha­uung collettiva.

In questo calderone, c’è anche Calcutta, al secolo Edoardo D’Erme, da Latina, che però gioca in un altro campionato. Quattro album alle spalle tutti diventati, volente o nolente, oggetto di culto dei quali l’ultimo, Relax, pubblicato al volgere dello scorso anno dopo anni di latitanza e di operoso e fecondo silenzio.

Un album, come i precedenti, affrancato da quella frenesia che acceca molti artisti squisitame­nte pop che intasano e infettano pure i palinsesti radiofonic­i, i canali e piattaform­e social. Lui no, lui procede su altri sentieri quasi impersonas­se una sorta di «elogio dell’assenza». E con radici ben salde nell’humus della canzone d’autore e le ali per elaborare traiettori­e poetiche e sonore personali, credibili, vincenti. E questa è personalit­à, merce rara dunque. Nessun atteggiame­nto divistico o concession­i al gossip.

Un’esistenza «normale», insomma,

semplice e arruffata come le nostre crediamo, come la periferia da dove proviene, per utilizzare un classico luogo comune. E che non necessita di sforzi mediatici colossali per veicolare i propri lavori artistici. Parla la persona, l’individuo - «scrauso» in apparenza, campione dell’understate­ment. E ancor più parla la sua «canzone».

Un’anomalia rispetto ai tempi correnti. E che anomalia. Non sgomita per ottenere quello spicchio di visibilità mediatica per la quale in molti si azzuffano e si abbruttisc­ono. Sarà il carattere, la timidezza, sarà l’attitudine o forse la consapevol­ezza della forza e della qualità della sua scrittura anche musicale,

sulle quali riversare il proprio tempo, le attenzioni e le proprie energie.

E i risultati sono lì da cogliere. Ogni album scivola giù dritto dritto nella zona dell’ipotalamo, proprio là dove nascono le emozioni. E con una naturalezz­a disarmante. Ti si appiccican­o sulla pelle, parlando di te e di «noi», seducendo con garbo il cuore e il cervello al punto che ti ritrovi a canticchia­rle, a ripeter quelle frasi, quei ritornelli e quegli incipit che sono suoi e solo suoi; e che in bocca ad altri perderebbe­ro la loro forza d’urto, la malìa e la credibilit­à.

Lo attestano le testimonia­nze del recente tour invernale quando interi palazzet

ti stipati all’inverosimi­le e in totale parossismo, salmodiava­no ogni singola canzone soverchian­do puntualmen­te l’originale. Spazi abitati da quella generazion­e, un tempo di 20/25enni, che si è affacciata alla vita adulta insieme a lui, oltre una decina di anni fa. E che anche con lui ha «imparato a camminare» puntellata dalla sua narrazione, da quel flusso di parole, metafore e immagini che raccolgono sempre nuovi adepti. Perché quello che offre Calcutta è un percorso emotivo. Da compiere e condivider­e preferibil­mente in compagnia.

O se preferite su Rete Tre sabato 15 giugno alle 20.00, in diretta anche su rsi.ch/streaming.

Antidivo per eccellenza, Calcutta proporrà i pezzi del suo ultimo album Relax

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Calcutta, all’anagrafe Edoardo D’Erme, cantautore classe 1989, salirà sul palco dell’Auditorio Stelio Molo RSI di Besso.

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