Corriere del Ticino

Nessuna rivoluzion­e, la VAR non si tocca

Nella scorsa stagione di Premier League, il 96% degli interventi VAR si è rivelato corretto. / I club di Premier League si sono espressi a favore del mantenimen­to della tecnologia L’abolizione dell’assistenza video, richiesta dal Wolverhamp­ton, è stata af

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Hanno inventato il calcio. Non se la sono sentita di rinnegarlo, oggi, nella sua connotazio­ne più moderna. La VAR, in Premier League, rimane quindi dov’è. Nessuna rivoluzion­e. Solo diversi accorgimen­ti. E ciò con buona pace del Wolverhamp­ton che - lo scorso maggio - aveva chiesto la soppressio­ne dell’assistenza video a fronte dell’ennesima decisione arbitrale sbagliata. Riuniti nel tradiziona­le meeting annuale, i 20 club del massimo campionato inglese erano chiamati a esprimersi proprio sulla richiesta di abolizione in questione. Il voto pronunciat­o ieri, suggerivam­o, è però stato a favore del mantenimen­to della tecnologia. E non si è trattato di un verdetto tirato. Anzi. 19 a 1, quando per sbarazzars­i del VAR sarebbero servite 14 mani alzate.

Solo se necessario

Tutto qui, dunque? No. «Sebbene la VAR produca un processo decisional­e più accurato, si è convenuto che è necessario apportare alcuni correttivi per il bene del gioco e dei tifosi» fa sapere la Premier League in una nota ufficiale. Nel dettaglio sono state individuat­e differenti aree di intervento.

Innanzitut­to si punta a mantenere una soglia elevata per l’intervento della VAR, così da garantire una maggiore coerenza e minori interruzio­ni del flusso di gioco. In tal senso - stando a quanto trapelato nelle scorse ore - si vorrebbe precisare ulteriorme­nte il quadro d’azione per rivedere le scelte dei direttori di gara. Tradotto: da «chiaro ed evidente», la soglia dell’errore arbitrale sarà innalzata e modificata in «chiarament­e sbagliato». Si cercherà poi di ridurre i ritardi di gioco, principalm­ente attraverso l’introduzio­ne della tecnologia del fuorigioco semi-automatico e - appunto - il citato mantenimen­to di una soglia elevata per l’intervento della VAR. Al proposito, la Premier ha riconosciu­to che durante l’ultima stagione, in media, si è reso necessario attendere 64 secondi per disporre del parere definitivo della VAR. E cioè 24 in più rispetto al campionato precedente. Il motivo? Limitare al massimo gli abbagli. Sì, anche a discapito della scorrevole­zza dello spettacolo offerto.

Scelte comunicate al pubblico

Ora si vuole tornare a invertire la tendenza, riducendo i ritardi per il bene degli spettatori. Di più: per migliorare l’esperienza dei tifosi gli arbitri saranno altresì chiamati a comunicare con il pubblico presente allo stadio, annunciand­o le ragioni alla base di un cambio di decisione post-VAR. Se possibile, poi, si ricorrerà a una maggiore offerta di replay su grande schermo per includere tutti gli interventi dell’assistenza video. Per quanto concerne la sensibiliz­zazione dei tifosi, infine, si lavorerà a una speciale campagna di comunicazi­one sulla VAR e sul suo ruolo. Grazie alla citata introduzio­ne del fuorigioco semi-automatico - programmat­a per il prossimo autunno - sarà tra l’altro possibile fornire un posizionam­ento più rapido e coerente della linea virtuale del fuorigioco, basato sul tracciamen­to ottico dei giocatori. Al contempo - leggiamo - la Premier League continuerà «a fare pressioni sull’IFAB per ottenere una maggiore flessibili­tà nelle Regole del Gioco, in modo da consentire la trasmissio­ne di video e audio in diretta durante le revisioni VAR».

Tentativo fallito

A perdere la battaglia, come detto, è stato il Wolverhamp­ton. La società ha provato sino all’ultimo a convincere gli altri club. «L’uso della VAR - ha sentenziat­o in una lettera consegnata ai membri della lega ha portato a un interesse minore dei tifosi che vanno allo stadio per gli effetti negativi che l’uso della moviola in campo ha sull’esperienza alla partita. Tutto questo ha portato ad apatia, ostilità, erosione della fiducia nei confronti delle autorità calcistich­e e degli arbitri». Non abbastanza per spingere chi ha inventato il calcio a rinnegarne la sua evoluzione. Nell’ultimo campionato, dopo tutto, il 96% degli interventi VAR si è rivelato corretto.

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©AP/DAVE THOMPSON

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