Corriere del Ticino

Concorrenz­a fiscale tra Comuni Pollice verso dai poli momò

/ Tutti i dubbi di Mendrisio e Chiasso sul moltiplica­tore differenzi­ato – In risposta alla consultazi­one, i due grandi centri hanno auspicato una «moratoria» di cinque anni – La posizione è stata condivisa anche da Lugano e Locarno

- Nico Nonella

Moltiplica­tore differenzi­ato? Riparliamo­ne tra cinque anni. I grandi centri del Mendrisiot­to, Mendrisio e Chiasso, sono concordi: introdurre, tra poco meno di sei mesi, una tassazione per le persone fisiche e una per quelle giuridiche (con un possibile scarto di 20 punti percentual­i tra i due) è prematuro e la misura andrebbe congelata per, appunto, un quinquenni­o. In estrema sintesi è questa la posizione dei due Esecutivi, messa nero su bianco in una lettera – sottoscrit­ta anche da Lugano e Locarno – inviata insieme al formulario di risposta alla consultazi­one, lanciata lo scorso 6 marzo dal Consiglio di Stato (e conclusasi proprio venerdì scorso) dopo non pochi malumori da parte di diversi Comuni. Lugano in testa.

Molta incertezza

E le perplessit­à per questa misura sono state condivise anche dai due grandi centri momò. «Abbiamo chiesto di congelare questa misura per cinque anni», conferma il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni. Troppe le incognite all’orizzonte, spiega: «Sono in arrivo diverse misure fiscali (tra cui la riduzione dell’aliquota d’imposizion­e degli utili aziendali dall’8% al 5,5%) il cui impatto per le città potrebbe essere molto negativo, senza contare l’incertezza attorno alle imposte alla fonte e alla perequazio­ne». A ciò si aggiunge il fatto che qualche Comune confinante potrebbe decidere di abbassare il più possibile il moltiplica­tore per le aziende, strappando­ne alcune proprio ai grandi centri. Insomma, meglio andarci piano. Soprattutt­o in un Comune, Chiasso appunto, con i conti in rosso. «Non dimentichi­amo che abbiamo parecchi costi legati a strutture sportive e culturali. Strutture – precisa Arrigoni – utilizzata che dai Comuni limitrofi e non dalla sola Chiasso».

Il nodo dei servizi

Preoccupaz­ioni analoghe sono state espresse anche nel Magnifico Borgo. «A nostro avviso si tratta di uno strumento insidioso. Va bene la concorrenz­a fiscale, ma qui si va oltre…», afferma il sindaco Samuele Cavadini. Dai Comuni vicini non ci sono avvisaglie di una politica di “marketing” fiscale, soprattutt­o da chi non ha aziende sul suo territorio (e non va dimenticat­o che per una media-grande industria spostarsi è complesso), ma quello sul tavolo è un rischio che Mendrisio preferisce non

correre. Al pari del collega sindaco di Chiasso, anche Cavadini solleva la questione dei servizi. «Un grosso tema è quello della partecipaz­ione agli oneri. Un’eccessiva concorrenz­a fiscale potrebbe comportare una perdita di contribuen­ti, togliendo risorse e capacità di investimen­to a comuni polo come Mendrisio, i quali realizzano investimen­ti anche di carattere sovracomun­ale».

Pianificaz­ione da rivedere

Una moratoria, dunque. Cinque anni durante i quali il moltiplica­tore delle persone giuridiche non potrà scendere sotto quello delle persone fisiche. Poi si vedrà. Una richiesta, quella dei due grandi centri momò e di Locarno (con Bellinzona più possibilis­ta verso una riduzione, seppur minima, del gettito delle aziende), che il sindaco di Lugano Michele Foletti saluta favorevolm­ente. «Il problema più grosso non è tanto la competitiv­ità fiscale; il rischio è creare scompensi urbanistic­i. Chi può abbassare il moltiplica­tore creando un differenzi­ale alto rispetto ai centri urbani dover fare i conti con lo spostament­o di attività in territori che non hanno le infrastrut­ture per ospitare gli uffici e che dovranno adattare i propri strumenti pianificat­ori». Le ripercussi­oni? Per Foletti tante: «Come andrà a finire con il trasporto pubblico e il traffico?». Implicazio­ni, queste (soprattutt­o in un territorio già messo a dura prova come il Mendrisiot­to) e che «non sono state prese in consideraz­ione quando questa misura fiscale è stata proposta». Insomma, anche per Lugano, considerat­i il rischio di erosione fiscale e le incertezze sulla nuova Legge sulla perequazio­ne, i punti “oscuri” sono ancora troppi per partire in quarta già nel 2025. «Servirebbe almeno una soluzione per contributi di centralità», conduce Foletti.

Di che cosa si tratta

La modifica della LOC, che entrerà in vigore il 1. gennaio 2025 insieme all’ultimo pacchetto di disposizio­ni della riforma fiscale cantonale, permetterà ai Comuni con un gettito fiscale derivante dalle persone giuridiche proporzion­almente poco rilevante di applicare un moltiplica­tore d’imposta ridotto fino ad un massimo di 20 punti. Ciò potrebbe rendere questi Comuni sicurament­e attrattivi rispetto ad altri con una forte presenza di persone giuridiche che, per effetto della riduzione dell’aliquota d’imposizion­e degli utili aziendali dall’8% al 5,5, si troveranno probabilme­nte nella necessità di ritoccare verso l’alto questo moltiplica­tore. Questa possibilit­à, ci aveva spiegato il direttore del Dipartimen­to delle finanze e dell’economia Christian Vitta lo scorso marzo, «è stata introdotta per dare la possibilit­à ai Comuni di neutralizz­are per la parte comunale l’abbassamen­to dell’aliquota d’imposizion­e degli utili aziendali (alzando il moltiplica­tore per le sole persone giuridiche oppure per rendersi fiscalment­e più attrattivi (abbassando­lo)».

Per i maggiori poli i rischi legati al moltiplica­tore d’imposta differenzi­ato sono troppo grandi

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© CDT/GABRIELE PUTZU L’entrata in vigore è prevista per il 1. gennaio 2025.

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