Quei facoltosi clienti truffati
/ Condannato un consulente commerciale reo di aver proposto investimenti fittizi a persone con problemi fiscali - Ha causato danni al loro patrimonio per un milione
Ha ammesso tutti i reati il 52.enne consulente commerciale residente in Italia condannato ieri dalla Corte delle assise correzionali a 24 mesi sospesi per 4 anni per aver truffato varie persone e cagionato al loro patrimonio un buco totale di un milione di franchi. L’imputato, difeso dall’avvocato Maurizio Pagliuca, si occupava di consulenze aziendali, principalmente a clienti italiani. Il problema? Semplice: non aveva l’autorizzazione per farlo. Inoltre, il 52.enne iniettava denaro volto a finanziare un suo «ambizioso progetto» – come descritto nell’atto d’accusa stilato dal procuratore pubblico Daniele Galliano –, ovvero possedere una compagnia assicurativa nel Liechtenstein. Ma come racimolava il denaro, visto che tra l’altro si trovava in ristrettezze economiche? Agganciava facoltosi clienti con problemi fiscali e proponeva loro investimenti fittizi ad alto rendimento. Di qui l’accusa principale, ovvero truffa per mestiere.
Tempistiche criticate
L’imputato è stato anche condannato per altri reati, che vanno dalla ripetuta appropriazione indebita, all’amministrazione infedele aggravata, fino al conseguimento fraudolento di una falsa attestazione (in sei occasioni ha indotto funzionari e notai a iscrivere alcune società a registro sebbene fossero sprovviste di capitale).
Il giudice Mauro Ermani, prima di sposare in toto la richiesta di pena pattuita in precedenza da accusa e difesa, ha messo in evidenza «l’amarezza per i tempi con cui si è giunti a giudizio». Galliano, infatti, nella commisurazione della pena ha tenuto conto della «grave violazione del principio di celerità». I fatti, per l’appunto, risalgono a un lasso temporale che va dal 2013 al 2015. «L’auspicio – ha chiosato Ermani – è che il Ministero pubblico riesca a recuperare questi ritardi per evitare, in futuro, che la pena subisca una importante compressione».
L’imputato è stato anche espulso e non potrà mettere piede in Svizzera per i prossimi 5 anni