Corriere del Ticino

ErreDiPi torna in piazza: «Non è un regalo»

/ La Rete per la difesa delle pensioni dà appuntamen­to il 22 maggio per una manifestaz­ione popolare a sostegno delle misure di compensazi­one della cassa pensioni dello Stato - Quaresmini: «Sono tutti invitati»

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Una manifestaz­ione popolare il 22 maggio per ribadire un «sì convinto» alle misure di compensazi­one della cassa pensioni dello Stato (ICPT). ErreDiPi, la rete per la difesa delle pensioni, torna dunque in piazza. Dopo l'ampio sostegno politico e sindacale alla votazione sul referendum finanziari­o sulle pensioni, anche l'associazio­ne tiene a dire la sua in vista della votazione del 9 giugno. «Di fatto, in Parlamento, i contrari alle misure di compensazi­one erano solo Lega e UDC», spiega Enrico Quaresmini, portavoce della rete, durante una conferenza stampa a Bellinzona. «Misure di compensazi­one, lo ricordo, che non sono un regalo alla ``casta'' degli statali. Sono un rimedio. Si tratta sempliceme­nte di impedire che, a seguito dell'adeguament­o del tasso di conversion­e, le pensioni cadano del 15%-20%. Questo non deve succedere, perché non sarebbe corretto». Come sottolinea­to ancora da Quaresmini, poi, a essere coinvolti dalla votazione non sono soltanto gli impiegati cantonali. «Ci sono dipendenti di una trentina di Comuni, penso in particolar­e agli insegnanti. Ma anche associazio­ni che si occupano di persone in difficoltà».

ErreDiPi, durante il lancio della campagna a sostegno delle misure di compensazi­one da parte del comitato (composto da PS, Verdi, Centro, PLR, numerosi «partitini» così come i sindacati OCST, VPOD e SIT), non c'era. «Perché non siamo stati invitati», chiosa ancora Quaresmini. «Il 22 maggio, quindi, terremo una manifestaz­ione popolare, non di protesta. Una manifestaz­ione a cui tutta la popolazion­e è invitata, in particolar­e gli assicurati attivi o già pensionati dell'IPCT. Ciò per dimostrare in modo chiaro e pubblico il consenso alle misure di compensazi­one. Riteniamo infatti che non sia prudente e nemmeno giusto delegare la difesa dei propri diritti. Non bisogna avere paura di difendere i diritti. Questa misura tocca noi, quindi è giusto metterci la faccia». Una manifestaz­ione popolare, dunque, ma non si chiude la porta ad altri attori. «Se lo vorranno, partiti, associazio­ni e sindacati potranno venire», sottolinea Quaresmini.

La narrativa della destra

Il 9 giugno, ricorda ancora ErreDiPi, si andrà a votare solo sulle misure di competenza del Parlamento. «Abbiamo ancora delle perplessit­à sulle misure di competenza della cassa», spiega il portavoce. «La compensazi­one proposta dal CdA è, di fatto, a spese nostre. Perché si va liberare un tesoretto di 300 milioni accumulato in due modi: riducendo le rendite vedovili e retribuend­o meno gli interessi sul capitale. Un'altra questione aperta è il risanament­o della cassa e prima o poi bisognerà affrontare anche questo nodo».

Tornando alla votazione di giugno, ErreDiPi mette in guardia dalla «narrativa della destra». «Dobbiamo ribaltare argomentaz­ioni di impatto ma basate su elementi falsi, come quella in cui si sostiene che le misure di compensazi­one costeranno oltre un miliardo e che saranno prese a carico dallo Stato», evidenzia da parte sua Paolo Galbiati, membro della Rete. «Dobbiamo far comprender­e ai cittadini che votare contro le misure avrà un effetto negativo per tutto il Paese».

La Rete guarda con attenzione anche all'elezione del CdA dell'IPCT in programma a maggio

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