Per il Medio Oriente 56 milioni Ancora bloccati i fondi UNRWA
/ Il finanziamento sarà sottoposto per un parere alle commissioni della politica estera del Parlamento Sull'agenzia dell'ONU per i rifugiati palestinesi il Consiglio federale deciderà in un secondo tempo – L'ira della sinistra
Era attesa una decisione sul finanziamento dell'UNRWA, l'agenzia dell'ONU per i rifugiati palestinesi, finita nell'occhio del ciclone negli scorsi mesi per il presunto coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti nell'attacco di Hamas ad Israele del 7 ottobre. Da destra, a seguito delle forti critiche emerse nei confronti dell'agenzia onusiana, c'erano forti pressioni sul DFAE affinché escludesse del tutto ulteriori pagamenti. Da sinistra, invece, si invocava una decisione favorevole vista l'importanza del lavoro svolto dall'UNRWA nella Striscia di Gaza. Ma il Consiglio federale, che ieri era riunito ad Aarau per una seduta extra muros, ha preferito rinviare, in attesa di ulteriori accertamenti.
A seguito delle gravi accuse mosse nei confronti dell'organizzazione, diretta dall'italosvizzero Philippe Lazzarini, Berna non ha ancora versato il contributo di circa 20 milioni di franchi previsto per il 2024. Il Governo si è limitato a comunicare che prenderà una decisione in un secondo momento. Nel frattempo, il Governo dice di avere preso atto della pubblicazione, il 22 aprile, del rapporto sulla revisione esterna dell'UNRWA sotto la guida dall'ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna e che lo esaminerà in modo dettagliato. Una decisione sarà presa solo «in seguito», sulla base di una valutazione complessiva. Si sa che è in corso un'inchiesta separata su 12 persone accusate da Israele, condotta dall'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi interni. I fari della politica svizzera restano comunque
puntati su Israele e Gaza. Il sito della NZZ ha riferito che la Commissione della politica estera del Nazionale ascolterà lunedì l'avvocato canadese Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch (una ONG per i diritti umani con sede a Ginevra) forte critico nei confronti dell'UNRWA, di cui aveva denunciato le infiltrazioni terroristiche. «L'UNRWA è marcia fino al midollo» aveva detto Neuer alla Camera dei rappresentanti degli USA.
In dicembre, il Parlamento svizzero aveva deciso di stanziare in totale 80 milioni di franchi sotto forma di aiuti umanitari per il Medio Oriente (in totale per gli aiuti umanitari nel mondo sono previsti 420 milioni). L'importo di 80 milioni è rimasto finora bloccato. Ieri il Consiglio federale ha deciso di utilizzarne 56, ma solo dopo aver consultato le commissioni della politica estera delle due Camere. Era stato lo stesso Parlamento, alla fine dell'anno scorso, a imporre queste condizioni.
A Berna, per Medio Oriente si intende il Territorio palestinese occupato, l'Iraq, Israele, la Giordania, il Libano e la Siria. Per la prima tranche di finanziamenti, come detto, l'Esecutivo ha previsto lo stanziamento di 56,2 milioni di franchi. Questi fondi sono destinati a organizzazioni svizzere (come la Croce Rossa Svizzera, la fondazione Terre des hommes e Caritas), al Comitato internazionale della Croce Rossa, ad agenzie delle Nazioni Unite così come a organizzazioni non governative internazionali e, in parte, locali (Danish Refugee Council, Handicap International, Save the Children).
Intanto, il rinvio della decisione sul sostegno all'agenzia dell'ONU è stato criticato da PS e Verdi. A loro avviso, gli aiuti per Gaza vanno sbloccati al più presto tenuto conto della situazione sul posto. Secondo il PS, la situazione a Gaza è catastrofica. Data la terribile situazione, aspettare non è un'opzione, si legge in un comunicato. Il «senatore» ginevrino Carlo Sommaruga afferma che «la Svizzera deve fare tutto il possibile per salvare vite umane» e che il ritiro dei fondi «è vergognoso ed equivale ad abbandonare le persone sul posto». Per i Verdi, la decisione dell'Esecutivo è «scandalosa». «La popolazione rischia la vita e deve fare i conti con la mancanza di cibo, acqua e accesso alle cure mediche. La guerra ha già causato la morte di oltre 30 mila persone, senza contare quelle ferite o costrette a fuggire». Nessun'altra organizzazione è in grado di continuare il lavoro dell'UNRWA nell'aiuto diretto alla popolazione della Striscia di Gaza, sottolinea il consigliere nazionale Nicolas Walder: «Per questo motivo diversi Paesi hanno ripreso a sostenere finanziariamente questa organizzazione». Nel frattempo, Amnesty International fa sapere che lunedì prossimo, 29 aprile, consegnerà due petizioni con 45 mila firme in cui si chiede al Consiglio federale e al Parlamento di garantire il finanziamento dell'UNWRA e di impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza.
In dicembre le Camere avevano bloccato gli 80 milioni di franchi di aiuti destinati a tutto il Medio Oriente