Una lettera di Viola Amherd per invitare Putin al dialogo
/ La presidente della Confederazione, responsabile del DDPS, ha scritto una lettera al leader del Cremlino in occasione della sua rielezione - Oltre a spiegare la posizione della Svizzera in materia di pace e diritti umani, la missiva conteneva anche mess
«La Svizzera si è trasformata in un Paese apertamente ostile nei confronti della Russia e non è adatta per i colloqui sull'Ucraina». Lo ha detto, venerdì, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Che, già in febbraio, aveva dichiarato: «Non è un attore al quale possiamo dare fiducia». Il riferimento è alla conferenza di pace sull'Ucraina prevista il 15 e 16 giugno sul Bürgenstock. Ma mentre Lavrov inveiva contro la Confederazione, scrive il «SonntagsBlick», il Cremlino riceveva una lettera da parte di Berna. Viola Amherd ha infatti scritto a Vladimir Putin in occasione della sua rielezione.
Diversi argomenti
Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha parlato al «Blick» di un testo che «tratta diversi argomenti
in vista del nuovo mandato del presidente russo». «La lettera contiene espressioni di solidarietà per le vittime dell'attacco terroristico a Mosca del 22 marzo (in cui furono uccise oltre 130 persone) e per le persone colpite dalle recenti inondazioni che hanno interessato diverse regioni della Russia», ha aggiunto il portavoce. Allo stesso tempo, la lettera è un «invito al dialogo in tempi difficili». La presidente della Confederazione Viola Amherd spiega la posizione della Svizzera, secondo la quale il rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e i principi universali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite «devono costituire la bussola per il perseguimento della pace e della prosperità».
Non ci sono congratulazioni
Il DDPS precisa che «non si tratta di una lettera di congratulazioni» per la rielezione. Sulla scena internazionale è consuetudine diplomatica che i capi di Stato si congratulino a vicenda per la loro elezione. Ma Putin non è un capo di Stato qualsiasi e la guerra in Ucraina, oltre a trasformare intere città in macerie, ha anche polverizzato l'ordine europeo. Lo scorso febbraio, in occasione del secondo anniversario dell'invasione russa in Ucraina, la presidente della Confederazione ha promesso sostegno e solidarietà al popolo ucraino. Lo ha fatto con un videomessaggio su X. «Per due anni avete vissuto gli orrori della guerra», ha detto Amherd rivolgendosi direttamente al popolo ucraino. «La Svizzera riconosce gli enormi sacrifici che vengono da voi compiuti ogni giorno. Vi assicuriamo il nostro continuo sostegno e la nostra solidarietà. Viva la democrazia».
La conferenza di pace sull'Ucraina si terrà in Svizzera, al Bürgenstock, il 15 e il 16 giugno