Due donne allo specchio tra realtà e fiction
/ Todd Haynes si conferma maestro del melodramma con un film che mette a confronto situazioni affettivamente complesse e la loro superficiale trasposizione nell'ambito della produzione televisiva di medio livello
Che il 63.enne Todd Haynes sia un appassionato di melodrammi, e in particolare di uno dei grandi maestri del genere come Douglas Sirk, lo si è capito chiaramente dopo che ha realizzato il suo intenso e raffinato Carol (2015). Il regista di I'm Not There è però un cinefilo a tutto tondo e lo dimostra ancora una volta con questo May December, visto in concorso all'ultimo Festival di Cannes e candidato all'Oscar per la migliore sceneggiatura (scritta da Samy Burch), In questo caso, i suoi riferimenti spaziano da Ingmar
Bergman per i rapporti tra due personaggi femminili ad opere più «leggere» come Il laureato o Manhattan per la differenza d'età all'interno di una coppia. Situazione qui sintetizzata nel titolo: intraducibile espressione anglofona ricca di suggestioni. Haynes ha quindi assimilato alla perfezione i meccanismi del melodramma partendo da un'idea originale per dar vita a una trama appassionante in cui s'inserisce per giunta una bella riflessione sul potere e i limiti del cinema.
Siamo nel 2015, Elizabeth (Natalie Portman, anche produttrice e artefice del progetto) è una popolare attrice di serie tv che viene ingaggiata per interpretare il personaggio di Gracie (Julianne Moore), donna di mezza età che oltre vent'anni prima era finita sotto i riflettori dei media per aver lasciato la propria famiglia dopo essersi innamorata di Joe (13 anni), con il quale vive tuttora ed ha avuto tre figli ormai adulti. Elizabeth chiede a Gracie di poterla incontrare per prepararsi alle riprese e passa qualche giorno a casa sua conoscendo amici e membri della sua seconda famiglia. L'attrice scopre così una donna molto distante da lei, ma riceve anche informazioni sulla vicenda finora rimaste nell'ombra. Dopo un breve flirt con Joe (suo coetaneo) che metterà in crisi la coppia, Elizabeth riparte e la ritroviamo mesi dopo sul set, mentre interpreta la scena (patetica) in cui sta per sedurre il tredicenne che diventerà l'uomo della sua vita. A parte alcune chiare allusioni «sirkiane», come l'uso degli specchi in cui le due donne si guardano e si confrontano, Todd Haynes riesce in particolare a mettere a nudo i limiti del passaggio dalla realtà alla finzione che si risolvono spesso in una banalizzazione di situazioni e sentimenti ben più complessi. «May December» Regia di Todd Haynes. Con Natalie Portman, Julianne Moore, Chris Tenzis, Charles Melton, D.W. Moffett (USA 2023, 117').