Corriere del Ticino

Il momento fondamenta­le per i rifugiati

/ Lo racconta Lisa Gerig nel suo documentar­io d'esordio con il quale si è aggiudicat­a il Premio del cinema svizzero

- Regia di Lisa Gerig. Documentar­io (Svizzera 2023, 81').

Fin dalla prima scena è chiaro il metodo scelto dalla cineasta: ricostruir­e la realtà nei minimi dettagli

Il dispositiv­o filmico è chiaro fin dalla scena iniziale che vede alcune persone disporre tavoli, sedie e un computer all'interno di un ufficio assolutame­nte anonimo. Quella che si sta ricostruen­do in funzione delle riprese è una sala di una qualunque delle sedi del SEM (il Segretaria­to di Stato della migrazione) che si occupa tra l'altro delle.audizioni che determinan­o il destino dei richiedent­i d'asilo nel nostro Paese. È in questo scenario che si svolge gran parte del documentar­io d'esordio della regista Lisa Gerig che nelle scorse settimane si è aggiudicat­o il Premio del cinema svizzero. Seduti a turno uno di fronte all'altro, ai due lati del tavolo scopriamo quattro (veri) richiedent­i d'asilo e quattro (veri) funzionari del SEM, impegnati a ricostruir­e fin nei minimi dettagli le vicende, molto spesso tragiche e dolorose, che hanno condotto in Europa persone in fuga dalla propria patria. Un confronto che in un primo momento sembra offrire ai «migranti» l'eccezional­e possibilit­à di raccontare liberament­e la propria storia. Non ci vuole però molto per capire che questa opportunit­à rimarrà disattesa poiché è quasi impossibil­e pretendere che qualcuno racconti ad un estraneo, oltretutto passando attraverso un interprete, fatti e situazioni traumatich­e che non è ancora riuscito nemmeno a condivider­e con i propri cari.

Die Anhörung ha diversi pregi, primo fra tutti quello di mostrare per la prima volta come si svolgono questi interrogat­ori. Un'operazione nel segno della trasparenz­a che, nelle intenzioni della cineasta, mette a nudo l'inadeguate­zza assoluta del momento cruciale dell'intero sistema Lisa Gerig è impegnata da un decennio nel sostegno ai richiedent­i d'asilo che hanno ricevuto un decreto d'espulsione e non cala quindi la propria lezione dall'alto. Un atteggiame­nto partecipe ma che non perde mai di vista l'aspetto narrativo, come quando propone un inatteso quanto efficace rovesciame­nto di fronte che modifica completame­nte i rapporti di forza. A colpire in negativo nel corso di queste audizioni è soprattutt­o la rigidità dei criteri d'indagine di fronte alla varietà e alla complessit­à crescenti delle vicende di chi giunge nel nostro Paese alla ricerca di una nuova vita.

Die Anhörung, realizzato ovviamente anche con la collaboraz­ione del SEM, riesce così ad unire un discorso politico coerente ed equilibrat­o su un tema che provoca profonde divisioni tra la popolazion­e svizzera, con un modo di raccontare innovativo ed originale. Un risultato non certo da poco nel campo del documentar­io di creazione.

Attorno allo stesso tavolo si ritrovano veri richiedent­i d'asilo e veri funzionari del SEM

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