Corriere del Ticino

Robin Kovacs, jolly di lusso

/ Non sempre titolare, lo svedese del Losanna è stato tra i grandi protagonis­ti del successo in gara-2 I vodesi vanno ora a caccia del break a Zurigo: «Se giocherò, proverò come sempre ad aiutare la squadra a vincere»

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In molti – probabilme­nte in troppi – avevano pensato ad un monologo degli ZSC Lions. Ad una finale dall'esito già scritto. Ed invece no. Il Losanna c'è, eccome se c'è. Dopo una buona gara-1 – persa mettendo però in difficoltà gli avversari – i vodesi hanno inflitto allo Zurigo la prima sconfitta di questi playoff. La squadra di Marc Crawford rimane ovviamente la favorita alla conquista del titolo, ma sarà interessan­te osservare come reagirà dopo la battuta d'arresto. La situazione si fa insomma estremamen­te interessan­te. E no, non esistono formazioni imbattibil­i.

Tra i protagonis­ti del successo losannese in gara-1, c'è anche lo straniero che non ti aspetti: Robin Kovacs. Il suo spunto ha permesso a Damien Riat di realizzare la rete del 3-2, che ha di fatto deciso la sfida. L'attaccante svedese si sta adattando alla perfezione al suo ruolo di jolly.

Umiltà e profession­alità

Già, se il Losanna è riuscito a pareggiare la serie, può ringraziar­e (anche) Kovacs. Al 51' – sul 2-2 –lo svedese ha rubato il puck a Christian Marti, è entrato in velocità nella zona di difesa dello Zurigo e ha offerto un disco d'oro a Damien Riat. «Visto che non gioco sempre – spiega lo svedese con umiltà e profession­alità – provo ad aiutare la squadra nel miglior modo possibile. Giovedì mi sentivo bene, avevo le gambe fresche. In questo periodo fatico a trovare la via del gol e allora provo a rendermi utile in un altro modo».

Specialist­a degli assist

Arrivato in Svizzera nel 2022 con la fama di cecchino seriale, Kovacs si sta mettendo in particolar­e evidenza per le sue qualità di uomo-assist. Già in gara-2 della semifinale con il Friburgo, era stato lo svedese ad offrire a Jason Fuchs il puck della vittoria al 107'. L'ex attaccante dell'Örebro sta insomma diventando uno specialist­a dei secondi atti di ogni serie: «Ma no, è solo un caso – risponde con un sorriso –. Di sicuro si è trattato di reti importanti. E con un po' più di fortuna, avrei anche potuto segnare in gara-2.

Al 58', in effetti, Kovacs ha colpito il palo alla sinistra di Hrubec. Sulla stessa azione lo Zurigo ha concesso una penalità, che il Losanna ha trasformat­o nella rete del 4-2.

Uomo di casa

Kovacs in stagione non si è mai lamentato di una situazione di sicuro non ideale. Lo svedese ha lavorato senza fare polemica. «Sì, ho vissuto una situazione complicata durante la stagione. Ho allora cercato di allenarmi nel miglior modo possibile. Provo a sfruttare ogni possibilit­à che mi viene concessa: vedremo se avrò la fortuna di scendere in pista in gara-3 a Zurigo». Già, perché di solito Kovacs gioca le partite in casa, mentre in trasferta finisce spesso e volentieri in tribuna: «Non so perché, dovreste chiederlo al nostro allenatore. Io devo essere pronto ogni giorno. E se non faccio parte della squadra, cerco comunque di sostenere i miei compagni».

A caccia del break

Oggi il Losanna andrà a caccia del primo break della serie alla Swiss Life Arena. Kovacs, ovviamente, ci crede: «Non eravamo molto soddisfatt­i di come avevamo giocato martedì scorso a Zurigo. In gara-2 abbiamo corretto il tiro. Sarà una serie interessan­te da seguire».

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©KEYSTONE/LAURENT GILLIERON Robin Kovacs impegna il portiere degli ZSC Lions, Simon Hrubec.

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