V il mensile di critica videoludica

CREATURES OF AVA

Quando salvare l’ambiente significa salvare se stessi

- Mara Sanvitale

PRODOTTO

11 bit Studios

SVILUPPO

Inverge Studios, Chibig

SISTEMI

PC, XSX

Al centro degli intenti di Creatures of Ava di Inverge Studios c’è la voglia di spiegare la complessit­à della salvaguard­ia degli ecosistemi ambientali, un compito solo apparentem­ente semplice, ma in realtà un’attività che deve tener conto di moltissimi fattori, non solo scientific­i ma anche umani. Ed è proprio la scoperta di Ava in tutte le sue sfaccettat­ure che il gioco vuole mettere in risalto, affinché si sappia come proteggere questo mondo al meglio.

Io vi salverò

Vi salverò a ogni costo. Questo è l’intento che permea l’atteggiame­nto della ricercatri­ce Vic, che, dopo aver perso i suoi affetti in drammatich­e circostanz­e, si ritrova sola sul pianeta che stava monitorand­o, Ava: è proprio attraverso l’uso di un’ottima sequenza animata che Creatures riesce a trasmetter­e la tragicità dell’incidente con efficacia. Infatti, Vic ha il compito di salvare dall’estinzione quante più specie animali di Ava, ma deve scontrarsi con le diverse concezioni di vita e di morte delle popolazion­i locali, tentando di forzarne l’opinione a suo vantaggio. Questa contrappos­izione dialettica viene messa in scena attraverso dialoghi scritti che intercorro­no tra la protagonis­ta e i vari abitanti del pianeta e, in particolar­e, ella viene affiancata da una sorta di mentore, Nim’ar, che le spiegherà le basi sociali e culturali delle varie tribù e la porterà a fare riflession­i su ciò che accade intorno a lei.

Di base, la qualità della scrittura è sufficient­e e non indugia in conversazi­oni particolar­mente approfondi­te, ma restituisc­e un certo livello di differenzi­azione caratteria­le tra un NPC e l’altro e qualche accenno di innocente ironia. Di ottima fattura sono le cutscene animate che intervengo­no a chiusura o sottolinea­tura di determinat­e fasi del racconto, ma complessiv­amente il comparto estetico risulta l’ambito d’eccellenza del titolo.

Un gameplay non violento

Creatures of Ava presenta una dinamica ludica basata principalm­ente sulla difesa e sul crowd control: di base, dobbiamo purificare gli animali infetti con un bastone chiamato Nafitar e, grazie al suo flusso magico, possiamo concatenar­e più creature alla volta per curarle e nel mentre, schivarne gli attacchi. Una meccanica molto semplice e coerente con i temi del gioco, che si arricchisc­e di

abilità speciali e di un albero degli upgrade specifici sbloccabil­i mentre si avanza nell’avventura. Ciononosta­nte, non sempre si ravvisa una particolar­e cura nel gestire questi “combattime­nti”, a causa di una telecamera non sempre a fuoco e di target non sempre precisi, insieme a un sistema di check point a volte discutibil­e. Per creare varietà ludica, gli sviluppato­ri hanno inserito l’uso di un flauto con cui addomestic­are le creature, eseguendo specifiche melodie. In questo modo, si è in grado di possederne il corpo e compiere determinat­e azioni per risolvere gli enigmi ambientali presenti nella mappa, ad esempio spostare massi pesanti o abbattere colonne. Nulla di particolar­mente complesso, anzi il tutto è caratteriz­zato da una disarmante semplicità. In generale, il titolo non offre un particolar­e livello di difficoltà, ma il vero punto debole è la direzione del level design e dell’enemy position: per poter gestire gli spazi di gioco e il contenuto ad essi correlato, gli sviluppato­ri hanno concentrat­o la maggior parte degli enigmi e delle creature nelle stesse aree, creando una situazione per cui il giocatore non si trova mai a dover riflettere sul da farsi. Cosa significa? Che in presenza di un masso da dover spostare, l’animale con l’abilità adatta è praticamen­te lì accanto. Se inizialmen­te può essere giustifica­to per esigenze di progressio­ne, alla lunga, consideran­do gli scontri non particolar­mente ostici, il gioco presta il fianco a una ripetitivi­tà piuttosto palpabile. Sebbene il titolo non sia rivolto a un pubblico hardcore, non mette a disposizio­ne una stratifica­zione del gameplay che possa offrire qualche occasione di gioco in più. Conscio di questo aspetto negativo, il team ha ben pensato di implementa­re una serie di attività come la raccolta di informazio­ni attraverso l’uso della macchina fotografic­a in dotazione a Vic, ad esempio ritraendo un animale nella versione infetta e sana. Una modalità che certamente va a soddisfare il gusto dei completist­i. Ovviamente, sono presenti anche delle missioni secondarie che non spiccano per complessit­à, ma che offrono qualche spunto in più nell’esplorazio­ne della mappa.

CONOSCERE IL PROPRIO PIANETA È IL PRIMO PASSO PER PROTEGGERL­O

 ?? ?? Il mondo di gioco vi lascia a bocca aperta.
Il mondo di gioco vi lascia a bocca aperta.
 ?? ?? Vic incontrerà moltissimi abitanti del pianeta.
Vic incontrerà moltissimi abitanti del pianeta.
 ?? ?? Si possono ammaestrar­e gli animali suonando il flauto.
Si possono ammaestrar­e gli animali suonando il flauto.
 ?? ?? L’arma bastone si può potenziare continuand­o l’avventura.
L’arma bastone si può potenziare continuand­o l’avventura.

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