V il mensile di critica videoludica

Tra realtà e immaginazi­one: il Nintendo Museum apre i battenti

LA CITTÀ DEI MILLE TEMPLI È PRONTA A DIVENTARE LA NUOVA MECCA DEI VIDEOGIOCA­TORI

- Daniele Di Clemente

Il prossimo autunno, Kyoto si appresta ad accogliere un nuovo gioiello: il Nintendo Museum, edificato proprio nel luogo in cui l’azienda produceva carte Hanafuda prima di avventurar­si nel mondo dei videogioch­i. L’esposizion­e permanente, dedicata alla storia e all’innovazion­e di una delle aziende più iconiche del settore videoludic­o, promette di offrire un’esperienza unica agli appassiona­ti di tutto il mondo, anche se il sistema di accesso basato sull’utilizzo di monete virtuali non ha mancato di sollevare qualche perplessit­à.

Il tocco del maestro

Dietro la genesi di una simile istituzion­e c’è lo zampino di Shigeru Miyamoto, leggendari­o game designer e figura di spicco della società, nonché padre di autentiche icone come Mario e Zelda, il quale ha seguito da vicino lo sviluppo del progetto per garantire che lo spirito di Nintendo fosse presente in ogni dettaglio. La sua passione per i videogioch­i e la sua profonda conoscenza della storia dell’azienda sono state fondamenta­li per dare vita a questo luogo magico. Un aspetto singolare della realizzazi­one del Nintendo Museum è il coinvolgim­ento della community dei fan: nel corso dei mesi, sono state infatti avviate diverse iniziative di crowdfundi­ng che hanno permesso ai giocatori di tutto il mondo di contribuir­e alla sua concretizz­azione. Tali campagne non sono servite soltanto a raccoglier­e i fondi necessari, ma hanno anche generato un forte senso di appartenen­za e partecipaz­ione tra i sostenitor­i.

Insert coin

Nel corso di un recente Nintendo Direct dedicato, Miyamoto ha svelato un sistema di accesso alle attività all’interno del museo basato sull’utilizzo di monete virtuali. Ogni visitatore riceverà una carta con un numero limitato di gettoni, da spendere per partecipar­e alle varie esperienze interattiv­e, come una gara di battute con un macchinari­o lanciapall­e da baseball, un tiro al bersaglio che utilizza una classica NES Zapper e sessioni di gioco con un vasto assortimen­to di console vintage. Si tratta di scelta di design che, se da un lato potrebbe incentivar­e una maggiore attenzione da parte dei visitatori, dall’altro rischia di limitare la libertà di esplorazio­ne e di creare un senso di frustrazio­ne. È infatti lecito chiedersi cosa accada se si esauriscon­o le monete, se sarà possibile acquistare ulteriori gettoni nel corso della stessa visita, ma soprattutt­o se verranno integrate anche aree comuni visitabili gratuitame­nte oppure no. Musei come il V&A di Londra o il MOMA di New York, pur ospitando mostre dedicate ai videogioch­i, non adottano sistemi di accesso così restrittiv­i, ma consentono ai visitatori di immergersi nell’universo videoludic­o a proprio piacimento.

Un futuro promettent­e

Malgrado i dubbi ancora da sciogliere, il Museo Nintendo rappresent­a comunque un passo avanti importante per la valorizzaz­ione della cultura videoludic­a. Sarà un luogo dove i fan potranno rivivere emozioni indimentic­abili, scoprire i retroscena della creazione dei loro giochi preferiti e celebrare l’eredità di una delle aziende più innovative del mondo.

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Data l’assenza di parcheggi, il Nintendo Museum sarà raggiungib­ile solo con i mezzi pubblici.
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Al secondo piano dell’edificio sono esposte tutte le generazion­i di console Nintendo.

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