La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Ero bloccato dopo l’incidente di Portimao Mi sono ripreso grazie a chi mi sta accanto Nel 2025 sarà bellissimo lavorare con la VR46

E lei lo ha mai pensato?

«Eh, per un attimo l’ho creduto anch’io. Ma era una bugia. E non bisogna credere alle bugie».

Al Sachsenrin­g nelle fasi iniziali della gara aveva sognato il podio, domenica a Misano, dopo il 3° posto della Sprint, è caduto perché convinto di avere una chance di vincere. Era parecchio che non correva con queste sensazioni.

«Dalla prima metà del 2021. Tantissimo tempo. Perché nello sport, tre anni rappresent­ano un tempo infinito».

Quindi, anche se la domenica è finita male, il GP di San Marino è un urlo forte a tutto il Mondiale che Morbidelli è tornato.

«In quel momento ho fatto un errore per voler dar tutto, per passare Martin e Pecco. Vuol dire che ero in un’ottima situazione, di fiducia. Poi, l’errore c’è stato, ma è dovuto a una situazione che era diventata molto ghiotta».

Due gran premi a Misano nella stessa stagione? È la terza volta che accade ma a nessun pilota è mai riuscito di centrare la doppietta nelle due occasioni precedenti: nel 2020 hanno trionfato prima Morbidelli (San Marino) e poi Viñales (Emilia Romagna) su Yamaha, nel 2021 prima Bagnaia su Ducati e poi Marc Marquez su Honda. Lo spagnolo ha vinto pure lo scorso 8 settembre.

Lei in Pramac si è trovato bene subito. Con Paolo Campinoti ha un rapporto da quando era bimbo. «Paolo è una persona fantastica. Mi ha dato una grandissim­a opportunit­à dopo i due anni complicati in Yamaha...».

Nel 2025 lei passerà alla VR46 e lavorerà con Matteo Flamigni, un ingegnere di pista che nella sua carriera ne ha viste, e vinte, un bel po’. «Con Matteo ci conosciamo da quando ero un bambino, andavo a guardare Vale, e lui era lì che lavorava con lui. Lo ammiravo, così come continuo ad ammirarlo oggi. Essendo una persona fondamenta­le per la carriera di Vale, che per me è un idolo, è diventato un personaggi­o importanti­ssimo anche per la mia vita»

▶Correre

per la squadra di Valentino Rossi è un po’ un cerchio che si chiude.

«Bellissimo. Forse era scritto da qualche parte che dovesse andare così. Anche se lasciare la Pramac mi spiacerà molto. Umanamente, mi sono sempre trovato molto bene nei team in cui sono stato anche perché, alla fine, non ti lasci mai veramente».

Quest’anno la rivedremo sul podio?

«Sì».

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