La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Sara Errani «Meglio di uno Slam Con me il tennis era in debito...»

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Nata a Bologna il 29 aprile 1987. Ha vinto 9 tornei in singolare e 31 in doppio.

Nel 2012 è stata finalista al Roland Garros e semifinali­sta agli US Open. È stata numero 1 in doppio e 5 in singolare e in top ten per 94 settimane consecutiv­e.

Con l’oro olimpico ha completato il Career Golden Slam in doppio (i 4 Slam più l’Olimpiade) dentro di me una stanchezza indescrivi­bile, fisica e mentale. A Parigi ho dato proprio tutto: la mia testa andava a mille, mi sono spinta oltre la fatica per rimanere sempre sul pezzo. L’ho pagata con un calo di tensione, ma ora sto decisament­e meglio. Ho in testa le Wta Finals».

A proposito di team, Pablo Lozano, il suo allenatore, è con lei da 20 anni. Come si tiene vivo un rapporto così longevo tra atleta e allenatore?

«È stato speciale che ci fosse a Parigi. Non sapete quante volte in vent’anni si è parlato della medaglia, anche scherzando. Averla vinta insieme è pazzesco. Pablo sapeva quanto ci tenessi, e l’ho contagiato, era importante anche per lui. Mi conosce alla perfezione: sa come farmi arrabbiare per reagire, come motivarmi e caricarmi. Ogni tanto mi batte anche a burraco! (risata)».

▶Il suo momento più difficile è legato alla squalifica per contaminaz­ione alimentare. Le attese di mesi per ricorsi e sentenze del Cas ebbero gravi conseguenz­e sulla sua carriera. La vicenda di Sinner ha riaperto una ferita?

«No, non ho dubbi su Sinner, io sono felice che tutto il processo abbia funzionato nel migliore dei modi ed è giusto che sia così. Queste situazioni sfortunate possono capitare e si devono poter risolvere ad ogni passaggio nei tempi più brevi possibile, per tutti. Quello è stato un periodo buio della mia carriera: ha avuto un impatto psicologic­o e ci sono state conseguenz­e sul mio gioco, è lì che riconduco le mie difficoltà al servizio. Ma non ho mai giocato con rancore né smesso di lottare. In passato soffrivo per le cattiverie, ma ora me la godo e basta: sono felice per me stessa, per Jas, per quello che abbiamo fatto, per Pablo, per la mia famiglia».

Sara Errani ha vinto il primo turno degli Us Open: 3-6 6-0 6-4 alla spagnola Bucsa. Al secondo turno incontrerà la statuniten­se Dolehide. Giocherà anche il doppio con Jasmine Paolini e il doppio misto con Andrea Vavassori.

▶Che cosa le ha dato le motivazion­i per lottare quando c’era da risalire la classifica?

«La passione. E poi dentro di me avevo l’intima convinzion­e che potevo dare qualcosa al tennis e viceversa. Anche Pablo tante volte negli anni me l’ha ripetuto: “Il tennis ti deve ancora qualcosa”. E così è stato. Ora mi dice che forse siamo noi in debito, che qualche primo turno ostico capiterà o qualche net sfigato (risata)».

▶Sappiamo che è un fenomeno a padel: vedremo l’ennesima versione di un’Errani vincente?

«È una cosa che c’è nella mia testa, mi piace tantissimo e ogni volta che torno a casa gioco. Se ne parlerà più avanti: probabilme­nte continuerò anche il prossimo anno, non so se solo doppio o anche il singolo. Vedrò la classifica a fine anno e cosa mi sentirò di fare».

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 ?? AFP ?? Che gioia Sara Errani, 37 anni, e Jasmine Paolini, 28 anni, un attimo dopo aver vinto l’oro ai Giochi di Parigi, il primo del tennis
AFP Che gioia Sara Errani, 37 anni, e Jasmine Paolini, 28 anni, un attimo dopo aver vinto l’oro ai Giochi di Parigi, il primo del tennis
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