La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Gonfiate la vela
TITA E BANTI INSEGUONO LA DOPPIETTA «MA IL PROBLEMA È IL POCO VENTO» Spiega Ruggero: «In una settimana ci siamo allenati solo in palestra, mai in acqua. Noi non siamo qui a difendere il titolo, ma per attaccare» Ci sono 12 regate Poi mercoledì 7 ecco la M
solo delle mie barche»), richiama tutti alla prudenza: «Il campo di regata è estremamente imprevedibile, il vento leggero, le condizioni molto instabili». Ma loro sanno come catturarlo, il vento, poco o tanto che sia. Allora che cosa c’è dietro questo volare basso? Perché dopo un triennio così viene spontaneo esaltarsi. «Stiamo bene, ma sono sei giorni che non ci alleniamo, continuiamo a lavorare solo sula preparazione atletica, vorremmo navigare. Siamo arrivati a Marsiglia il 26 luglio, il 27 siamo andati in acqua poi basta, solo palestra. Il problema è che quel poco vento che soffia lo riservano per le regate». Una condizione a cui in un certo senso
GARA 1-2-3, DALLE 13.05 sono abituati, ma non nei giorni che precedono un’Olimpiade. «È vero, la nostra preparazione si svolge in due fasi, una settimana in acqua insieme e un’altra a terra per la parte atletica, Caterina a Roma, io a Cagliari o
Barcellona».
Obiettivi Già perché Tita è anche nell’equipaggio di Luna Rossa e nella città catalana dal 29 agosto scatteranno le prove di Louis Vuitton Cup per decidere chi sfiderà Team New Zealand nell’America’s
● Vento permettendo, ecco il programma del Nacra 17, la specialità di Ruggero Tita e Caterina Banti
● OGGI: 3 regate a cominciare dalle ore 13.03, le altre due a seguire
● DOMANI: 3 regate a cominciare dalle ore 12.30
● LUNEDì: 3 regate a cominciare dalle ore 12.05
● MARTEDì: 3 regate a cominciare dalle 12.05
● MERCOLEDì: medal race cominciare dalle 14.43 Cup. «Ora però penso solo ai Giochi, io e Caterina sappiamo che se riusciremo comunque a fare del nostro meglio il risultato arriverà». Se loro parlano genericamente di «risultato», noi non possiamo che pensare all’oro. «È chiaro che l’obiettivo sia quello, ma le condizioni qui sono particolari. Facendo il nostro siamo certi che una medaglia arrivi, di quale metallo si vedrà. Abbiamo studiato tanto per prepararci a questo campo di gara e rispetto a Tokyo siamo cresciuti. Sarà dura, ma arriviamo con la consapevolezza di avere alle spalle tre anni fantastici».
All’attacco Ecco, almeno questo. Del resto il presidente del Coni Malagò non si è mai nascosto, ripetendo allo sfinimento che «Tita-Banti sono in assoluto gli atleti più forti della spedizione italiana» e puntando dritto sul loro oro, «perché hanno a disposizione più prove ed è più facile che vinca il migliore». Tita sorride: «Nelle acque di Marsiglia anche con la serie più lunga si rischia. E poi ci sono sempre gli avversari, gli inglesi sono terribili e non sottovalutiamo neanche argentini, svedesi, olandesi e neozelandesi, tutti equipaggi in grado di vincere. Una cosa è certa, noi non difendiamo il titolo, noi attacchiamo, fino alla fine». Ecco, così si ragiona.
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Ruggero Tita, 32 anni, e Caterina Banti, 37, qui a Tokyo 2020, quando furono oro nel Nacra 17
al disastro temuto allo scatto d’orgoglio. «A volte bisogna guardarsi negli occhi» ammette Carlo Silipo per raccontare la svolta messa in moto (e sin dalle prime giocate) dal Setterosa contro la Grecia: «È stata la vittoria della vita» sottolinea ancora il ct azzurro, che ha tirato un sospiro liberatorio dopo il primo successo nel torneo. Serviva spazzare i troppi errori commessi che hanno causato le sconfitte contro Francia e Usa. Serviva reagire da vero Setterosa nella sfida senza appello: perdere contro
DRoberta Bianconi, 35 anni da Rapallo: ha segnato 4 reti