La Gazzetta dello Sport - Sicilia
CANOA CHE SORPRE
Settimo a Rio, fuori in semifinale a Tokyo, ieri il bresciano si è preso la rivincita più bella
no battuto le padrone di casa della Francia alla stoccata supplementare. Anche stavolta c’è l’Italia davanti e i transalpini dietro, anche stavolta il margine è risicato, quei 20 centesimi di troppo per Castryck e meravigliosi per De Gennaro, che quando realizza l’impresa allarga tantissimo le braccia quasi volesse rivolgersi a tutto l’universo creato, e riceve l’abbraccio dello staff azzurro in estasi. Ci sono titoli olimpici che appaiono improvvisi, e titoli olimpici che arrivano da lontano. Quello Giovanni De Gennaro da Roncadelle, Brescia (come la judoka d’oro Alice Bellandi) appartiene alla seconda categoria e per rendersene conto basta rileggerne il curriculum olimpico: settimo a Rio 2016, eliminato in semifinale a Tokyo 2021 quando ci si aspettava da lui una medaglia forse anche più di ieri. Lo sport sa essere meravigliosamente spiazzante, sì.
Percorso De Gennaro – reduce in stagione dal titolo europeo, arrivato dopo l’argento iridato 2022 - aveva già lasciato una ottima impressione in qualificazione il giorno prima, chiudendo con il terzo tempo. Ieri, in semifinale, un ottavo crono dopo una prova giustamente controllata, anche perché poi in finale tutti sarebbero ripartiti da zero. Ma l’impressione di essere padrone della situazione, di stare vivendo la giornata della vita. Nel frattempo, come in pratica succede solo all’Olimpiade, tutti cercavano di ripassare le regole principali della canoa slalom, specialità K1: percorso compodi vediamo spesso come quando era bambino, ma pochi giorni fa prima della partenza gli abbiamo detto: sbranali tutti!». «Quando era piccolo - ricorda un altro residente - con i bambini della via mise in piedi una bancarella di libri e con l’incasso fu fatto piantumare un albero nei giardini pubblici». Particolarmente fiera, e non potrebbe essere diversamente, la nonna di Alice Iole, 96 anni: «Mia nipote è un fenomeno, sì, e io l’ho sempre saputo». Non a caso nonna Iole aveva anche scritto una lettera, alla sua
Alice: «Non ho molto da darti, ma la cosa più importante che ti lascio per sempre è l’esempio che ti ho dato». Un esempio onorato con una prova eccezionale, semplicemente commovente. Bellandi, 25 anni e le lacrime di Tokyo (dove fu eliminata ai quarti nei 70 chilogrammi) ormai alle spalle, numero uno del ranking mondiale dei 78 chilogrammi,